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Confessioni di un banchiere corrotto

23 settembre 2009 0 commenti

di Dario Olivero, dal blog Bookowski

senzafondoL’orrore si può nascondere nei libri meno sospetti così come il thriller meglio costruito può nascondersi nella cosa più semplice: la realtà. Senza fondo (pubblicato da Rizzoli con la traduzione di G. Zucca) è la confessione di un banchiere francese a un giornalista. Non si è pentito, non ha restituito un euro, semplicemente si vuole vendicare. L’hanno fatto fuori come capro espiatorio per salvare quella che per tutto il libro chiamerà semplicemente La Banca. Si firma Creso. Oggi non ha nome, forse domani tornerà riciclato ai vertici della finanza mondiale. Di certo, ieri era uno di quelli che abbiamo imparato a chiamare Master of the Universe, i padroni dell’universo.

Una vita alla grande. Villa in Costa azzurra, un orologio da trecentomila euro, nessuna cosa troppo lussuosa da non potersi permettere. Il controllo operativo del ramo trading della banca, compresa la struttura Delta Force One, nome volutamente sarcastico per definire il settore delle giovani promesse mai mantenute, giovani cocainomani e bruciati, quelli del prendi i soldi e scappa e se ti beccano, la banca ti scarica negando ogni responsabilità o rapporto con te. Come l’agente Ethan Hunt in Mission Impossible.

Tutto cominciò con i subprime, tutto cominciò con il leverage, tutto cominciò con l’idea che il concetto di rischio non era più matematico né tanto meno filosofico. Il rischio, semplicemente, non esisteva più. Si negava un fattore congenito nella natura umana e in ogni azione dell’uomo. Il rischio? Basta spalmarlo, basta impacchettarlo, basta sostituirlo, basta venderlo insieme a prodotti salsiccia dove la carne avariata, prima di infettare quella sana avrà cambiato già milioni di mani e chi se la ritrova per ultimo, amen. Prendi i soldi e scappa. I passivi diventano attivi, i bilanci vengono certificati da amici degli amici e i ministri del tesoro, confessa l’autore, “semplicemente non capiscono di che cosa si sta parlando”. Fino a quando la carne guasta invade tutto il sistema e qualcuno inizia a sentirne l’odore. Si comincia in Svizzera, si prosegue a Londra dove una escort comunica al banchiere la confidenza che le ha fatto un arabo: vendi tutto quello che hai in Borsa. Svizzera, Arabia, quelli che devono sapere sanno, gli altri, tutti gli altri, come sempre cadranno. La tempesta si avvicina. Poi arriva. Fallisce la Lehman Brothers, i padroni dell’universo tremano, balbettano quando cercano i giustificare i bonus miliardari che si sono concessi per inventarsi questo disastro. Poi cadono.

Ma, dice Creso, “non state in pensiero per loro: se la caveranno”. Un libro dell’orrore.