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Il primo rapporto sull’Altra Economia in Italia

18 settembre 2009 0 commenti

festa-altraeconomia-lazioCon quasi il 4% del prodotto interno lordo, circa 170 mila aziende, il 6% degli occupati complessivi dell’economia nazionale e circa 700 mila volontari, con un valore aggiunto  pari a 60 miliardi di euro l’Altra Economia si mostra, nel Primo Rapporto dell’Altra Economia in Italia (qui in formato pdf) presentato alla  Festa Nazionale dell’Altra Economia aperta da oggi a Roma, un settore forte capace di contrastare la crisi economica in atto e di proporre nuove strade alternative ai piani economici futuri.

Quello dell’Altra Economia è un mondo variegato che non è riconducibile al solo ambito del nonprofit, o dell’economia cooperativa o ambientale. Il settore vede la compresenza di realtà molto diverse tra loro: imprese industriali o di servizi, finanza e credito cooperativo, organizzazioni non governative ed associazioni di assistenza, rappresentanze di interessi ed organizzazioni culturali, ecc. Un sistema di attività economiche che producono  beni o servizi non legati solo alle logiche del profitto e un sistema di attività sociali che hanno l’obiettivo di migliorare il benessere dei cittadini, la solidarietà sociale e la sostenibilità ambientale.

I soggetti che realizzano tali attività sono organizzazioni economiche (imprese e cooperative) o sociali (associazioni, comitati, reti, fondazioni,etc.). L’altra economia, dunque, è il tentativo di ricomporre la divaricazione tra comportamenti economici e dimensione sociale, in una prospettiva di sostenibilità ambientale.

La Festa è aperta da giovedì 17 settembre a domenica 20 settembre dalle ore 10,00 alle ore 23,00 nell’area dell’ex-Mattatoio alla Città dell’Altra Economia, in Lungotevere Testaccio, a ingresso libero, ed è promossa e sostenuta dall’Assessorato al Bilancio, Programmazione economico-finanziaria e partecipazione Regione Lazio e organizzata da Aiab, Arci,  Ctm Altromercato, Legambiente e Wwf.