Abusi nel Parco del Circeo, le serre non autorizzate coprono centinaia di ettari
Ricordate la vicenda delle pratiche relative ai 3.500 abusi edilizi nel Parco Nazionale del Circeo che dormono nei cassetti? Non ho finito di raccontare. Oggi vi parlo delle serre. Abusive pure quelle, in un Parco nazionale. E nessuno che si sogni di farle demolire.
Nel Parco del Circeo, che è grande quanto un francobollo, c’è “qualche centinaio di ettari” di serre abusive, secondo quanto mi ha detto il presidente del Parco stesso, Gaetano Benedetto. Non so se avete un’idea dell’impatto sull’ambiente.
L’agricoltura intensiva in serra presuppone di solito l’uso massiccio di pesticidi e fitofarmaci. i relativi scarichi dove vanno se le serre sono in un parco nazionale?
Far farvi un’idea dell’impatto di quelle serre sulla natura pensate anche che il Parco del Circeo è piccolo, 8.500 ettari di cui 2.000 occupati dai laghi e 3.300 occupati dalla foresta. Poi ci sono le zone urbanizzate di Sabaudia e San Felice.
Signor presidente, quante sono le serre?
“Qualche centinaio, e coprono qualche centinaio di ettari“.
Abusive?
“Per la stragrande maggioranza non autorizzate”
E nonostante questo stanno ancora lì?
“Si tratta di piccole imprese agricole. C’è anche da dire che hanno una redditività pari a 80.000 euro all’anno circa per ettaro“.
Come se fosse un’attenuante. Per me è un’aggravante, invece. Cento soli ettari di serre abusive danno a qualcuno - siano pure più persone - un reddito abusivo di 8 milioni di euro all’anno.
Se gli ettari abusivi sono “qualche centinaio”, direi che decine di milioni di euro sono intascati ogni anno usando in modo, come dire, assolutamente improprio un bene pubblico e collettivo quale è un parco nazionale.
E nessuno che si arrabbi. Guardate in che termini si è discusso alla Regione Lazio di serre abusive e abusi edilizi al Circeo tre settimane fa. Altro che sdegnarsi, Tutti a parlare di sviluppo economico, invece.
E comunque, per quel che mi riguarda il discorso sul Circeo non è ancora finito. Vi parlerò anche del lago di Paola, il boccone più amaro.