I dati del censimento, si è svuotato di animali il “santuario dei cetacei” fra Mar Ligure e Tirreno
Si è svuotato di balene e delfini il cosiddetto “santuario dei cetacei” fra Mar Ligure e Tirreno, grossomodo nel triangolo fra Genova, Alghero e Tolone.
La nave Arctic Sunrise di Greenpeace l’estate scorsa ha effettuato il censimento dei cetacei. E ora ha reso noti i risultati, decisamente deprimenti.
I delfini stenella si sono dimezzate rispetto a dieci anni fa. Di balenottere comuni, forse ce n’è ancora una su quattro. I motivi? Provate a indovinare…
I traghetti sfrecciano anche a 70 chilometri l’ora. Le attività di whale watching vengono condotte “in modo pericoloso”, ha constatato Greenpeace, con aerei e motoscafi.
Guardoni così fracassoni devono avere una ben strana idea della natura… Il rumore prodotto dalle attività umane è forse la più grave minaccia che incombe sull’ambiente marino, e a risentirne sono soprattutto i mammiferi.
Poi l’inquinamento. Batteri fecali trovati in due degli 11 punti del “santuario” in cui sono stati effettuati prelievi d’acqua in alto mare.
Per completare il quadro, le misure effettive di protezione sono pari a zero, nota Greenpeace. Il “santuario dei cetacei” è una scatola vuota e senza regole. Fu istituito nel 2002 grazie ad un accordo fra Italia, Francia e Principato di Monaco.
L’Italia vuol costruirci dentro il rigassificatore di Livorno. Il Principato modifica e amplia il litorale. La Francia ha fatto ricorso alla Corte Europea per continuare a pescarci dentro con le spadare.
Tutto questo nell’area principale in cui cerca nutrimento d’estate la popolazione di balenottere comuni del Mediterraneo. In effetti, ad essere una balena c’è da scappare.
E così è accaduto. Secondo i dati pubblicati da Greenpeace nel 1992, nel “santuario” c’era un numero di stenelle compreso fra 15.000 e 42.000. Il censimento dell’estate scorsa ha constatato la presenza di un numero di stenelle compreso fra 5.000 e 21.000.
E’ stato poi avvistato un numero di balenottere comuni pari ad un quarto di quelle che era lecito aspettarsi se gli esemplari fossero rimasti i 900 del censimento precedente. Un dato troppo esiguo per azzardare la consistenza della popolazione.
Da Greenpeace i dati del censimento, si è svuotato di animali il “santuario dei cetacei” fra mar Ligure e Tirreno
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