Più cemento per tutti. Il Piano casa del Governo
Più cemento per tutti. Avrete sentito anche voi il piano casa che il Governo si accinge a varare. Non alloggi pubblici per chi non riesce a pagare affitto (o mutuo) ai prezzi di mercato: la possibilità di ampliare fra il 20 e il 35% le case, in deroga a quanto previsto dai Piani regolatori dei Comuni.
Intanto, la casa più grande andrà a beneficio solo di chi ha già una casa. E poi la cosa mi stride rispetto a tutti i cartelli “Vendesi” e “Affittasi” che vedo appesi in giro ad ogni angolo di strada.
Ci sono già più case che persone: basta avere i soldi per pagare. Con quest’altra massiccia immissione di metri cubi crescerà semplicemente il patrimonio edilizio inutilizzato.
Preferisco la filosofia del movimento “Stop al consumo di territorio”. Mattoni e cemento già sono eccessivi nel sempre più ex Bel Paese.
I cantieri edili hanno un senso solo se si ristruttura e riusa in modo più saggio ciò che già esiste. Mi piace ricordare le parole del sindaco di Cassinetta di Lugagnano: “Se ci mettessimo a riconvertire gli edifici e renderli efficienti dal punto di vista energetico, le imprese avrebbero da lavorare per cinque anni”.
Le case riconverte - riconvertite, non ampliate - farebbero risparmiare su riscaldamento ed elettricità. Più soldi in tasca agli inquilini, minor uso di energia, minor inquinamento.
No, col piano casa annunciato dal Governo il vento soffia da tutt’altra parte. La bolla speculativa sull’edilizia si sta ammosciando? Proviamo a gonfiarla un altro po’. Questa, almeno, è la mia impressione.
Sul Giornale più cemento per tutti. Il piano casa del Governo
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