Cementificazione e immiserimento della classe media: gli effetti del piano casa di Berlusconi
A proposito del piano casa annunciato dal Governo Berlusconi lasciate che mi tolga dalla scarpa un sassolino grande quanto un masso erratico.
Secondo me questo piano sarà la rovina - la rovina economica, dico - della classe media italiana che ha investito nel mattone.
Aggiungo questa mia considerazione a tutte quelle che sono state fatte a proposito di cementificazione, tutela del paesaggio, necessità di riqualificare il patrimonio edilizio già esistente piuttosto che ampliarlo. Insomma, a tutti i concetti portati avanti dal manifesto Stop al consumo di territorio.
E ora vi dico perchè il piano casa sarà la rovina della classe media italiana, o di quello che ne resta.
Il mio ragionamento parte da lontano. Dunque: non so voi, ma io continuo a vedere una quantità industriale di cartelli “Vendesi” e “Affittasi” appesi ai portoni.
Ci sono più case che inquilini. O almeno: più case che inquilini in condizioni di pagarle.
Ciononostante vedo anche enormi cantieri per la costruzione di alveari multipiano nelle periferie.
Secondo me è anche per questa sovrabbondanza di offerta che i prezzi degli immobili sono crollati, non solo per la crisi economica e per la recessione.
Ora è in arrivo il piano casa del Governo che permetterà di ampliare del 20% le case mono e bifamiliari. O di demolirle e ricostruirle più grandi del 35% nel caso (bontà loro) che si seguano i criteri della bioedilizia o si sfruttino fonti rinnovabili di energia.
Quindi il patrimonio edilizio inutilizzato crescerà ancora. O almeno: chi si sente stretto a casa sua, se potrà allargarla, non ne comprerà un’altra. Mi sembra pacifico.
Crollerà ulteriormente la domanda di case. Questo ulteriore crollo si sommerà alla ulteriore sovrabbondanza dell’offerta. Non occorre un master alla Bocconi per intuire l’esito del tutto: ulteriore, drastico crollo dei prezzi delle case.
La classe media italiana è nota per aver investito nel mattone: ha usato i risparmi innanzitutto per comprarsi la casa. Quelle case che costituiscono lo “zoccolo duro” dei suoi beni già ora valgono meno. E col piano casa di Berlusconi continueranno a perdere valore.
Mi chiedo se il Governo lo fa apposta, se cerca l’immiserimento collettivo. Non riesco a capire come Berlusconi non possa aver pensato al ragionamento che ho fatto io. In fondo ha cominciato come palazzinaro.
In aggiunta alle mie considerazioni, c’è quello che dicono Assotecnici, Associazione R. Bianchi Bandinelli, Comitato per la Bellezza, Italia Nostra, Legambiente.
Sostengono che se si travolgono, per giunta per decreto, le norme urbanistiche e paesaggistiche, avremo un Paese più brutto, disordinato, cementificato. Condivido parola per parola.
Dal Corriere della Sera le anticipazioni sul piano casa
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