Dopo 25 anni si studiano le conseguenze del disastro di Bhopal
Sono passati 25 anni dal disastro di Bhopal, in India, E la notizia è che finalmente forse arrivano studi internazionali per stabilire le sue conseguenze a lungo termine sulla salute umana. Mai indagate finora.
Ricordate? 63 tonnellate di isocianato di metile uscirono da un impianto ormai in disarmo dell’Union Carbide destinato alla produzione di pesticidi.
A contatto con la pioggia la sostanza si trasformò in acido isocianico. La nube tossica investì 500.000 persone. Si calcola che ne morirono 25.000. Molti altri ebbero la salute rovinata per sempre.
Ora il neonato Dipartimento indiano di ricerche sulla salute umana chiede alla comunità scientifica internazionale di studiare le conseguenze di uno dei peggiori disastri ecologici della storia.
Si vuol sapere se sono ancora in circolazione residui tossici che costituiscono una minaccia alla salute umana, e se la gente continua a soffrire per le conseguenze di quel disastro.
Già, perchè a una domanda così fondamentale nessuno ha finora risposto. E così ora l’India chiede agli scienziati di tutto il mondo di stabilire se il disastro di Bhopal ha causato alterazioni genetiche, la nascita di neonati sottopeso, disordini nella crescita e nello sviluppo, malformazioni congenite.
In questa situazione, non ci vuole molta fantasia ad immaginare gli strumenti che la popolazione locale ha avuto per proteggersi dalle conseguenze del disastro.
Gli unici studi sulla salute della gente di Bhopal portano la data del 2002 e del 2003. Si scoprirono sostanze tossiche nel latte materno. Si scoprì anche che la metà della popolazione soffriva di disturbi respiratori, anemia, mal di testa, nausea.
Dal Times of India dopo 25 anni si studiano le conseguenze del disastro di Bhopal
Il disastro di Bhopal su Wikipedia
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