Torna l’ecoguida di Greenpeace all’elettronica. Aziende in ritardo sui composti chimici inquinanti
Torna l’ecoguida ai prodotti elettronici pubblicata da Greenpeace. HP, Lenovo e Dell precipitano in classifica per non aver mantenuto le promesse di eliminare la plastica in PVC e tutti i ritardanti di fiamma a base di bromo entro il 2009.
Rispetto alla decima edizione, Philips fa un grande salto in avanti. Nokia rimane al primo posto.
L’ecoguida misura l’impegno delle multinazionali dell’hi-tech nei confronti della lotta ai cambiamenti climatici, nell’efficienza energetica e nell’uso di sostanze meno inquinanti.
Fra i cinque leader mondiali, nota Greenpeace, solo Apple e Acer hanno mantenuto gli impegni assunti in passato.
Apple ha raggiunto il suo obiettivo già dalla fine del 2008, a eccezione di un ostacolo tecnico: i fili elettrici che stanno per ottenere la certificazione PVC-free.
Significa che si può fare, nota Greenpeace. E anche le altre case produttrici dovrebbero incamminarsi sulla stessa strada.
La principale novità di questa undicesima edizione dell’ecoguida è la scalata di Philips dalla quindicesima alla quarta posizione, poichè si è assunta la responsabilità finanziaria del riciclo dei propri rifiuti elettronici.
Passiamo dalla riduzione dell’inquinamento agli aspetti relativi a clima ed energia. Samsung si unisce a Philips nel sostegno pubblico al taglio globale di emissioni di gas serra. Dell e Nokia si uniscono a HP e Philips nel dichiarare il loro impegno a ridurre le emissioni climalteranti dalle proprie operazioni. Nokia già impiega un quarto dell’energia totale che deriva da fonti alternative.
Nell’Olimpo della classifica di Greenpeace figurano Nokia, con un punteggio di 7,5; Samsung, con 6,9; e Sony Ericsson, con 5,7.
L’undicesima edizione dell’ecoguida di Greenpeace all’elettronica
I criteri con cui Greenpeace compila l’ecoguida all’elettronica
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