I dati dell’inverno 2008-09, i ghiacci artici sono più sottili che mai
La calotta polare artica è più sottile che mai, e la sua estensione è ridotta. I cambiamenti climatici lasciano il segno. Gli scienziati hanno reso noti i dati dell’inverno 2008-09 ora che, con la primavera, inizia il disgelo. Un disgelo che l’anno scorso fu imponente, il secondo di tutti i tempi.
Quest’inverno l’estensione della calotta polare artica ha raggiunto una superficie in linea con quella degli ultimi anni, cioè molto ridotta: la quinta più bassa mai registrata dal 1979, anno in cui sono iniziate le misurazioni. E preoccupa la gran quantità di ghiaccio giovane e sottile, più facile a sciogliersi. Guardate i grafici.
Le immagini e i dati vengono dal National Snow and Ice Data Center del Colorado. Qui la superficie della calotta polare artica il 28 febbraio scorso, giorno della sua massima estensione. In violetto i confini della massima estensione media primaverile.
L’area coperta dal ghiaccio era pari a 15,2 milioni di chilometri quadrati, ossia 720.000 chilometri quadrati meno della media 1979-2000.
Ma l’estensione non è l’unico parametro per misurare la salute della calotta polare. Conta anche lo spessore e l’età del ghiaccio. Più il ghiaccio è profondo e vecchio, meno è incline a sciogliersi sotto il sole estivo. Ecco qui.
Il ghiaccio sottile e stagionale, che si scioglie d’estate e si riforma d’inverno, ora costituisce circa il 70% della calotta polare artica. Negli Anni 80 e 90 costituiva il 40-50% del totale.
Il ghiaccio profondo 9 piedi (2,74 metri), che è in grado di resistere per almeno due estati, costituisce appena il 10% della calotta polare. In precedenza era il 30-40%.
Dal dal National Snow and Ice Data la situazione della calotta polare artica dopo l’inverno 2008-09.
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