Studio del Wwf, va sprecato il 40% del pesce pescato nel mondo
Gli oceani sono sempre più vuoti di pesce, ma oltre il 40% del pescato viene semplicemente gettato via. Catture indesiderate e inutili. Specie che non servono.
I pesci vengono ributtati in acqua morti. Vanno sprecati, o tutt’al più sono usati come mangime destinato all’acquacoltura.
Lo dice un rapporto del Wwf, che ha studiato le catture effettuate durante il 2002 e il 2003 nei 44 Paesi che più praticano la pesca e in due regioni, il Mediterraneo e l’Atlantico nord orientale.
Il Wwf stima che ogni anno vadano sprecati 38 milioni di tonnellate di pesce, ossia il 40,4% dei 95 milioni di tonnellate di pescato.
Considera questo un problema critico per la gestione delle risorse offerte dal mare, dice che può avere effetti gravissimi. Chiede agli Stati di farsene carico e di adottare tecniche di pesca più selettive ed efficienti.
Precedenti studi assegnavano un peso molto inferiore alle catture accidentali ed inutilizzate: fra i 7 e i 27 milioni di tonnellate all’anno.
Gli sprechi sono particolarmente alti nella pesca degli squali, il cui ‘obiettivo è solo fornire la materia prima per la famosa zuppa di pinne di squalo. In questo settore, secondo il Wwf, le catture indesiderate e inutili arrivano al 92%.
Lo studio del Wwf: va sprecato il 40% del pesce pescato nel mondo
Un articolo del New Scientist: i pescherecci sciupano il 40% delle catture
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