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Influenza dei maiali, il ruolo degli allevamenti intensivi nella genesi delle pandemie

28 aprile 2009 0 commenti

maialeNon sono preoccupata per l’ “influenza dei maiali”: mi pare proprio che, almeno finora, non faccia certo paura come Ebola o la Spagnola di novant’anni fa.

Però su una cosa mi sono fatta un’opinione. C’è un legame strettissimo fra il modo insostenibile in cui alleviamo animali da carne e la comparsa di malattie “nuove” come questa, che come minimo ci trovano spiazzati: non possediamo vaccini e farmaci su misura. Sono proprio queste le malattie in grado di trasformarsi, prima o poi, in autentiche pandemie.

Pare che ancora non si sia capito dove esattamente in Messico l’ “influenza dei maiali” si è manifestata per la prima volta. Però il virus che causa la malattia ha materiale genetico proveniente da virus che attaccano specificamente i maiali, gli uccelli e l’uomo.

Un allevamento intensivo di maiali. E’ l’unico posto in cui riesco a pensare che un simile collage genetico possa essersi verificato.

In un allevamento intensivo appunto i maiali sono tanti, pigiati in spazi ristretti. Vivono in condizioni semplicemente abominevoli, ma non voglio ora sottolineare questo. Sottolineo piuttosto la promiscuità, la facilità di contagiarsi reciprocamente. Di diventare insomma un serbatoio di virus.

E accanto ad un allevamento intensivo di maiali può essercene uno intensivo di pollame. O comunque ci possono essere uccelli migratori affetti dall’influenza aviaria. In un allevamento intensivo di maiali, poi, ci sono gli uomini incaricati di accudirli. E magari ogni tanto si ammalano di influenza umana.

Ecco, secondo me sarebbe bene riflettere su questo, sulla smodata fame di carne che ci porta ad ammassare migliaia e migliaia di animali in condizioni innaturali e in spazi ristretti.

Non solo gli allevamenti usano grandi quantità di cibo e di acqua che potrebbero sfamare e dissetare tantissime persone se solo non si trasformassero in un paio di bistecche e qualche salamino. Gli allevamenti intensivi sono i luoghi ideali in cui i virus possono combinarsi fra loro e originare malattie “nuove”, in grado di infettare gli uomini. In grado di provocare prima o poi una pandemia.

Spero proprio che l’ “influenza dei maiali” non origini una pandemia davvero tragica come la Spagnola. Lo spero proprio e, come dicevo all’inizio, almeno per ora non mi sembra che stia accadendo. Però gli allevamenti intensivi sono un potenziale serbatoio di malattie “nuove”. Teniamone conto, prima di inserire la carne nel menu quotidiano.

Dal blog di Enrico Moriconi influenza dei maiali, il ruolo degli allevamenti intensivi nella genesi delle pandemie

Da The Daily Green influenza dei maiali e allevamenti di maiali

Foto Flickr

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