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L’estinzione arriva nel giardino dell’Eden. In Asia centrale rischia di scomparire il melo selvatico

9 maggio 2009 0 commenti

adamo ed evaEra nel giardino dell’Eden, dice la Bibbia. Cresceva nell’Asia centrale, hanno stabilito botanici e archeologi. Il padre di tutti i meli, l’albero selvatico da cui discendono le varietà che ora conosciamo, rischia l’estinzione: ridotto a poche decine di esemplari. E lo stesso vale per l’albicocco selvatico e il noce selvatico.

Lo rivela l’Independent, sulla base di un lavoro condotto da un’organizzazione non governativa inglese, Fauna & Flora International.

Il melo selvatico e i suoi fratelli che se ne vanno sono importanti per il presente e soprattutto per il nostro futuro: e ora cerco di spiegare il motivo.

il patrimonio genetico di questi alberi è come un vocabolario molto ricco: Contiene molte “parole” non possedute dal “vocabolario” delle varietà commerciali. “Parole” che possono servire oggi e soprattutto domani per rispondere a diverse “domande” poste dai cambiamenti climatici, dalle malattie…

E’ lo stesso discorso che ho già fatto per la frutta d’antiquariato: è andato perduto ormai il 98% delle vecchie varietà locali di alberi da frutto, e con loro le “parole” contenute in questi vocabolari viventi. Però attenzione: le vecchie varietà di alberi da frutto in realtà sono una filiazione piuttosto recente dei progenitori selvatici che ora rischiano di scomparire nell’Asia centrale.

Fauna & Flora International ha censito ben 44 specie di alberi arrivati sull’orlo dell’estinzione nei boschi di Kirghizistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Tajikistan: repubbliche ex sovietiche dove negli ultimi 50 anni è andato distrutto il 90% delle foreste e dove le risorse si sono ulteriormente assottigliate dopo il disfacimento dell’Urss.

Fra le specie che ora rischiano di sparire ci sono appunto il melo selvatico, che dopo la domesticazione si diffuse in Occidente lungo l’antica Via della Seta; l’albicocco selvatico, e il noce selvatico.

La situazione più seria è quella del melo selvatico Malus niedzwetzkyana, di cui sono stati censiti appena 111 esemplari. Fauna & Flora International sta cercando di lavorare con i Governi e con le comunità locali per salvare questo ed altri alberi minacciati. Mi auguro che ci riesca. Perdere il melo selvatico sarebbe come tagliare una delle nostre antichissime radici culturali.

Sull’Independent l’estinzione arriva nel giardino dell’Eden. In Asia centrale rischia di scomparire il melo selvatico

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