Polemiche per il successo nelle scuole Usa del video “La storia delle cose” contro il consumismo
Ricordate il video “La storia delle cose” di Annie Leonard? Ebbene, quasi un anno e mezzo dopo il lancio della versione inglese (e nove mesi dopo l’arrivo della versione italiana) il New York Times dedica un servizio alla sua silenziosa conquista del successo, e alle polemiche che questo sta suscitando .
Il filmato illustra come il consumismo e il postulato della crescita infinita ci conducono contro un muro. E’ stato visto on line milioni di volte; 7.000 scuole americane hanno ordinato il Dvd per mostrare “La storia delle cose” agli studenti. E alcuni genitori ora si sono proprio arrabbiati.
Da quel che scrive il New York Times, nessuno dei genitori insorti contro “La storia delle cose” (titolo originale “The story of stuff”) è riuscito a contestare i fatti illustrati dal filmato.
“La storia delle cose” spiega che l’abitudine a consumare distrugge montagne e foreste, inquina le acque avvelenando persone e animali, riempie il mondo di rifiuti. E che le risorse offerteci dalla Terra non sono certo tali da consentirci di continuare così all’infinito.
Ebbene, i genitori americani che protestano contro “La storia delle cose” nelle scuole non riescono a dire che questo non è vero: del resto, secondo me sarebbe impossibile.
Secondo la ricostruzione dei fatti presentata dal New York Times, “La storia delle cose” sarebbe criticato perchè rappresenterebbe un punto di vista parziale.
Non offre un solo elemento positivo a favore del capitalismo,dicono i suoi contestatori, e le società vi vengono rappresentate come sacchi di collari col cappello a cilindro. Voi pensate forse che esse abbiano un cuore?
Sul New York Times polemiche per il successo nelle scuole Usa del video “La storia delle cose” contro il consumismo