Video. Emergenza rifiuti in Campania, un milione di metri cubi di immondizia a Ferrandelle
L’immondizia sotto il tappeto. Anzi sopra: nella misura di un milione di metri cubi. Così viene gestita l’emergenza rifiuti in Campania.
Viene gestita: e per favore, non diciamo risolta. Repubblica ha filmato dall’esterno la discarica a cielo aperto di Ferrandelle: qui vengono portati quasi tutti i rifiuti della Campania.
La monnezza è ammassata fra allevamenti e campi coltivati: per irrigarli si attinge dalle acque delle falde sotterranee. I rifiuti vengono gestiti “senza alcun controllo sui possibili danni sanitari e ambientali”, sottolineano gli esponenti di Legambiente intervistati da Repubblica.
Senza alcun controllo, perchè la discarica è un “sito strategico di importanza nazionale”, un sito militare nel quale non si può entrare. Guardate però l’edificante spettacolo che si vede dall’esterno.
I sindaci della zona, un anno fa, dopo un braccio di ferro con il Commissariato per l’emergenza rifiuti avevano ottenuto che qui non finissero più di 90.000 metri cubi di immondizia.
Già ora ce ne sono oltre 10 volte tanto. E’ istruttivo sapere che fine fanno le promesse…
Il problema sollevato dagli attivisti di Legambiente intervistati da Repubblica è però il fatto che non si può gestire una discarica in questo modo. “E’ da criminali”, dicono.
Di qui in poi i pensieri miei e di Legambiente divergono. E lasciatemi esporre come la vedono loro e come la vedo io.
Secondo Legambiente, l’emergenza rifiuti va risola con la raccolta differenziata. E poi anche con discariche e con il “recupero di energia”, ossia con l’incenerimento. Anche se i rifiuti di Ferrandelle, così trattati, non potranno mai bruciare e l’inceneritore di Acerra in realtà non funziona sebbene sia stato inaugurato fra squilli di trombe e rulli di tamburi.
Io alla raccolta differenziata assegno un ruolo molto più marginale, e di incenerimento proprio non voglio sentir parlare. Il problema dei rifiuti, secondo me, si risolve evitando di produrre rifiuti.
Via tutti gli imballaggi inutili, largo ai prodotti alla spina e ai prodotti venduti sfusi come nel “negozio leggero” di Torino.
In realtà la raccolta differenziata è in crisi perchè i prezzi dei materiali di recupero sono crollati. Non conviene più effettuarla: o conviene sempre meno.
I rifiuti ce li fanno pagare più e più volte. Quando al supermercato compriamo scatole e flaconi inutili insieme ai prodotti che ci servono. Quando il Comune che porta via scatole e flaconi vuoti ci manda la bolletta dell’igiene urbana. Quando, insieme alla bolletta dell’elettricità, paghiamo il contributo Cip6 destinato agli inceneritori: che altrimenti non sarebbero un lucroso affare ma anzi funzionerebbero in perdita.
Paghiamo e strapaghiamo per i rifiuti che ci vengono affibbiati mentre facciamo la spesa. E paga anche il pianeta: la produzione di flaconi, scatole e affini richiede l’impiego di di materie prime, energia, lavorazioni inquinanti. Poi, oltre i danni le beffe: alla fine tutta ’sta roba va a finire in posti tipo Ferrandelle.
da Repubblica emergenza rifiuti in Campania, un milione di metri cubi di immondizia a Ferrandelle
Le foto (1, 2) vengono dalla gallery di Repubblica