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Cambia il vento in Cina. Attivisti in azione contro l’abitudine di vendere e mangiare animali rari

20 maggio 2009 0 commenti

mercato cinaMangiare di gran gusto animali selvatici in via di estinzione è probabilmente una delle cose più lontane dalla nostra sensibilità. Nella Cina meridionale è un’abitudine ben radicata - non una moda - spesso legata alla medicina tradizionale, e ha contribuito in modo notevole a depauperare la fauna locale.

Gli attivisti hanno cominciato a frequentare i mercatini che vendono animali rari per cercare di salvarli. La loro azione è accolta da beffe e sberleffi. Però è segno che in Cina il vento forse sta cominciando a cambiare.

Il Guardian dedica un ampio servizio agli attivisti cinesi: potrebbero essere definiti pionieri dell’ecologia. Cercano di educare la gente ad un diverso approccio con gli animali.

Ci sono mercati e mercatini dove si può acquistare praticamente qualsiasi tipo di animale raro, che prima di finire in pentola, oltretutto, viene tenuto prigioniero in condizioni terribili.

L’epidemia di Sars, la malattia che si credeva propagata anche da animali selvatici, ha frenato le vendite solo per un po’. Poi tutto è ricominciato come prima: salvo il fatto che adesso alcuni attivisti cercano di far attraversare ai cinesi il fossato che separa le vecchie abitudini dalla preoccupazione internazionale per la conservazione della fauna.

Oltretutto, secondo la medicina tradizionale che attribuisce un ben preciso effetto curativo agli animali o a parti del loro corpo, tanto più un animale è selvatico, tanto maggiore sarà l’effetto curativo che esso è in gradi di produrre.

Pangolini, salamandre, tartarughe, serpenti, uccelli: in Cina si mangia tutto ciò che si muove. Questo ha condotto molte specie sull’orlo dell’estinzione: non c’è solo la famosa faccenda delle tigri. I divieti esisterebbero, ma non vengono fatti rispettare. Gli attivisti però arrivano anche dove non arriva la legge: e cercano di salvare gli animali.

La gente, riferisce il Guardian, non si rende neanche conto che il traffico di animali rari è illegale. Sostiene che gli attivisti si preoccupano troppo per delle bestie, e che le bestie esistono apposta per essere mangiate. Però gli attivisti sono lì, nei mercatini cinesi, fra i serpenti e i pangolini. Forse davvero in Cina il vento sta cominciando a cambiare.

Sul Guardian cambia il vento in Cina. Attivisti in azione contro l’abitudine di vendere e mangiare animali rari

Foto Flickr

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