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Pesca insostenibile. Aumentano i consumi ma diminuiscono le catture dei pesci più richiesti

21 maggio 2009 0 commenti

pesceI mari sono sempre più vuoti di pesce, almeno a parole persino l‘Unione Europea si è convinta dell’insostenibilità della pesca così come è oggi praticata.

Ho trovato un bel grafico che evidenzia questa situazione con un colpo d’occhio. Mostra come, nonostante l’aumento della domanda (il consumo di pesce è raddoppiato negli ultimi 50 anni) le catture delle specie più richieste e più apprezzate stiano diminuendo nettamente. Semplicemente, è rimasto ben poco da catturare.

Del resto, è questo il motivo per cui pesci fino all’altro giorno assolutamente sconosciuti, tipo il pangasio, stanno arrivando sulle nostre tavole. Venite.

grafico pesca

Il grafico di Good Magazine (clicca sull’immagine per ingrandirla) mostra l’andamento delle catture di alcuni tipi di pesce dagli Anni 50 al 2007. Un periodo in cui, dicevo, i consumi di pesce sono raddoppiati.

I pesci presi in esame sono quelli che piacciono di più agli angosassoni. Però il pesce spada lo mangiamo anche noi, e la situazione del tonno rosso del Mediterraneo non è molto diversa. Anzi.

Il grafico mostra l’andamento delle catture di merluzzo bianco dell’Atlantico, tonno alalunga (Atlantico e Mediterraneo), pesce asinello (Atlantico), legina (Dissostichus eleginoides, un grosso pesce delle profondità oceaniche) e appunto del pesce spada.

E’ possibile mangiare pesce senza impoverire il mare? Sì. Ci sono i consigli del Wwf per il pesce sostenibile. Sono pensati per la tavola di Natale, ma si possono applicare tutto l’anno.

Su Good Magazine pesca insostenibile. Aumentano i consumi ma diminuiscono le catture delle specie più richieste

Foto Flickr

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