Stati Uniti, primi passi verso una legge che impone tagli alle emissioni di gas serra
Mentre qui da noi il Senato approva una mozione che nega i cambiamenti climatici causati dalle attività umane, al di là dell’Atlantico un altro Parlamento, quello americano, muove i primi passi verso una legislazione che mira a contrastare i cambiamenti climatici .
Un cambiamento radicale rispetto all’era di Bush, che anteponeva la libertà economica a qualsiasi vincolo ambientale.
Se anche a voi non piace l’aria che tira in Italia - il Governo fa come Bush, mi pare - venite con me a respirare un refolo di brezzolina atlantica proveniente dagli Stati Uniti di Obama.
Una commissione del Congresso americano ha approvato a maggioranza un piano di quasi mille pagine che propone energici tagli alle emissioni di gas serra.
Chiede a fabbriche, raffinerie e centrali per la produzione di energia elettrica di diminuire dell’80% circa entro il 2050 (campa cavallo…) le emissioni di anidride carbonica.
Il piano propone inoltre l’adozione di un “cap and trade system”: praticamente, un tetto massimo nazionale alle emissioni di gas serra. Per condurre attività che portano all’emissione di gas serra bisognerà “acquistare” il permesso ad inquinare nell’ambito di questo tetto massimo.
Accese dispute, ovvio. Molti compromessi. Però alla fine la proposta ha preso forma. Una svolta davvero storica per gli Stati Uniti.
Obama vorrebbe che la legislazione sulle emissioni di gas serra venisse approvata prima della conferenza sul clima di Copenhagen, in programma a dicembre. Ha dato il benvenuto al primo passo nella direzione da lui auspicata.
Poi, il “cap and trade system” non è sicuramente un toccasana per i mali del pianeta. Associazioni ambientaliste hanno già fatto sapere che la proposta approvata in commissione è troppo soft. Però per l’America una legge come quella che sta prendendo forma rappresenta davvero un cambiamento radicale.
Sul Telegraph Stati Uniti, primi passi verso una legge che impone tagli alle emissioni di gas serra
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