La Cina fronteggia la crisi economica investendo 440 miliardi di dollari nelle energie rinnovabili
L’economia è in crisi? Dopo gli Stati Uniti di Obama, anche la Cina prepara una risposta verde.
Fonti ufficiali hanno annunciato che la Cina investirà circa 440 miliardi di dollari per aumentare l’uso delle fonti di energia rinnovabili.
La Cina è il primo Paese per emissioni di gas serra (anche se le emissioni pro capite sono bassissime rispetto a quelle occidentali), e solo di recente è entrata nell’ottica di contenerle.
Ora la Cina dipende dal carbone per il 70% circa delle sue necessità di energia. Il carbone è il più inquinante fra i combustibili fossili e quello che, fra di essi, provoca le più alte emissioni di anidride carbonica, il gas dell’effetto serra.
Secondo il Beijing Morning Post, il piano di stimoli verdi all’economia comporterà una spesa di tre trilioni di yuan, pari a 439,7 miliardi di dollari, e si concentrerà soprattutto sull’energia eolica.
In base al piano, la capacità eolica della Cina supererà i 100 Gigawatt entro il 2020. Oltre il triplo rispetto al traguardo di 30 Gigawatt annunciata in un piano di sviluppo delle energie rinnovabili datato 2007.
Obiettivo della Cina è arrivare entro il 2020 ad usare il 6% di energia proveniente da fonti rinnovabili, idroelettrico incluso. Ora solo l’1,5 dell’energia usata in Cina proviene da fonti rinnovabili.
La notizia degli investimenti nelle fonti rinnovabili segue l’annuncio, nello scorso novembre, di misure a supporto dell’auto, della petrolchimica e di altri otto settori, come parte di un piano da 584 miliardi di dollari per contrastare la crisi economica.
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