Nucleare sempre più caro. In cinque anni è raddoppiato il costo di costruzione degli impianti
L’energia nucleare è sempre più cara. Negli ultimi cinque anni il costo di costruzione degli impianti è raddoppiato. Lo dice il Mit, Massachusetts Institute of Technology, che ha aggiornato uno studio del 2003 sulle prospettive del settore.
Il Mit si pone in un’ottica filo-nucleare che non è assolutamente la mia. E proprio per questo trovo particolarmente interessanti le sue affermazioni.
Il Mit chiede ai Governi di fare di più a favore dell’energia nucleare che altrimenti, dice, rischia di diventare un’opzione non appetibile.
Sarebbe molto meglio appoggiare con decisione le fonti rinnovabili, che non inquinano e non comportano rischi, dico io. A prescindere: ecco come il Mit analizza i costi dell’energia nucleare.
Il rapporto si intitola Update of the Mit 2003 Future of Nuclear Power. Constata innanzitutto che da allora non sono più entrate in funzione centrali nucleari e che ci vorrà del tempo prima di ultimare le 44 centrali nucleari in costruzione in 12 Paesi.
Perchè? In cinque anni è raddoppiato il costo degli impianti. Anche il costo delle centrali alimentate da combustibili fossili è aumentato, dice il Mit, ma non così bruscamente.
Al netto degli oneri finanziari, che sono purtuttavia pesanti, le stime del costo di costruzione delle centrali nucleari sono passate da 2.000 a 4.000 dollari per Kilowatt.
Il Governo italiano si è buttato a pesce sul nucleare. Se non cambia idea, saranno le tasche di noi contribuenti a far quadrare i conti. Di recente lo ha scritto anche il New York Times: i reattori Epr che l’Italia vuol realizzare non sono nè più facili da costruire nè più sicuri dei reattori vecchio tipo.
Del resto, basta considerare ciò che accade nel cantiere di Olkiluoto, in Finlandia, dove sta sorgendo un reattore Epr. Cambiare idea è dei saggi: spero tanto che l’Italia ingrani la retromarcia sul nucleare.
Il rapporto del Mit Update of the Mit 2003 Future of Nuclear Power
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