Non ci sono soldi. Il ministro Tremonti boccia il nucleare
Non ci sono i soldi e li prenderebbero dalle nostre bollette per l’energia elettrica. Il ministro del Tesoro Giulio Tremonti boccia il nucleare. Il succo è questo, anche se (e ora lo farò) bisogna dettagliare, circoscrivere e specificare.
Comunque Giulio Tremonti, dopo essere entrato in rotta di collisione col collega Frattini a proposito dei biocarburanti (affamano il mondo, dice, e ha ragione), ora si mette di traverso rispetto al ministro Scajola e a molte modifiche introdotte al disegno di legge sullo sviluppo. Fra queste ce n’è una che riguarda appunto il nucleare.
Fra le modifiche al disegno di legge sullo sviluppo cui ora il ministro del Tesoro Tremonti si oppone c’è anche quella relativa all’incremento delle tariffe per le bollette previsto per coprire i costi dello smantellamento delle centrali nucleari.
Tremonti boccia questo provvedimento perché fa ricadere gli oneri sui consumatori.
Si tratta del decommissionamento delle centrali nucleari fermate dopo il referendum degli Anni 80. Ovviamente il problema dello smantellamento riguarderà, in un futuro neppure troppo lontano, anche le centrali nucleari che questo Governo dice di voler costruire.
Già me li sento Scajola e Berlusconi cantare le lodi dei reattori Epr oggetto dell’accordo Italia-Francia. Quelli non danno problemi, diranno. Quelli sono di ultima generazione.
Non danno problemi, ah sì? Guardate cosa sta succedendo a Olkiluoto, in Finlandia, dove nel 2001 è stato approvato un reattore Epr come quelli che si vorrebbero realizzare sul patrio suolo.
Intanto a Olkiluoto non sono ancora riusciti a progettare un sistema di controllo e sicurezza. Di controllo e sicurezza, dico!
E poi, il reattore finlandese doveva entrare in funzione quest’estate. Ora nessuno si azzarda più a fare previsioni su quando sarà ultimato. Intanto a Olkiluoto il costo è salito a 6 miliardi di euro: il 50% in più rispetto alla cifra inizialmente prevista.
Un numero crescente di analisti è d’accordo: i reattori nucleari di nuova generazione non sono nè più facili da costruire nè più sicuri rispetto a quelli vecchi.
L’energia nucleare non è un’energia a basso costo. Il Dipartimento per l’Energia statunitense sostiene che il costo industriale dell’elettricità da nucleare da nuovi impianti è più alto rispetto alle fonti tradizionali.
Secondo il Mit in quattro anni i costi di costruzione delle centrali nucleari sono raddoppiati. L’agenzia di rating Moody’s guarda con diffidenza agli investimenti nel settore.
Insomma: Tremonti ha perfettamente ragione a fare le pulci ai conti sul nucleare. Ma, per favore, non si limiti alle cifre relative allo smantellamento delle centrali. Se posso permettermi, signor ministro: guardi anche i costi di costruzione.
Da Reuters italia non ci sono soldi. Il ministro Tremonti boccia il nucleare
Da Eco-logica di Repubblica il nucleare è troppo costoso
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