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Salerno, vogliono distruggere una necropoli dell’Età del Ferro per costruire un inceneritore

12 giugno 2009 0 commenti

navicellanuragicaE’ l’Italia, bellezza. Una necropoli dell’Età del Ferro e reperti archeologici davvero importanti sono venuti alla luce all’estrema periferia di Salerno, dove è previsto uno degli inceneritori per gestire la perenne emergenza rifiuti della Campania.

Non si tratta delle solite quattro ossa, eh: poi vi dico. Il bello (il brutto) di questa storia è che vogliono mettere i reperti provenienti dalla necropoli in un museo, spazzare via il resto e costruire ugualmente lì sopra l’inceneritore.

E’ l’Italia, bellezza. All’estero, altro che l’inceneritore! Si terrebbero la necropoli tutta intera, così come sta venendo alla luce, e ci porterebbero i turisti.

La necropoli sul sito in cui è previsto l’inceneritore è venuta alla luce sulla piana di Cupa Siglia, alle pendici del Monte Vetrano. Dell’eccezionalità dei reperti parlano sia L’Espresso sia il blog Sale del Mondo.

L’Espresso dà notizia di tombe dell’Età del Ferro, all’interno di una delle quali si è trovato uno scarabeo proveniente dall’Armenia (nientemeno!) che “presenta una scena di culto molto importante” e che è già all’attenzione degli studiosi.

Un tizio dell’Età del Ferro con uno scarabeo armeno non era un tizio qualsiasi. La sua tomba non è una tomba qualsiasi. Ecco perchè vi dicevo che si tratta di ritrovamenti importanti, altro che quattro ossa!

Del resto la Soprintendenza dice che si tratta di ritrovamenti “molto interessanti”. Ma il blog Sale del Mondo va oltre. Mette on line innanzitutto questo filmato che consente di avere un’idea dell’estensione della necropoli.



Poi dice che sono venute alla luce cento tombe con gioielli, vasellame, armi e addirittura collane d’ambra. Nell’antichità l’ambra arrivava di solito dal Mare del Nord: le collane fanno il paio con lo scarabeo armeno, direi.

E non solo. Nella cosiddetta “tomba della principessa” si è trovata anche una navicella nuragica, il terzo esemplare venuto alla luce nell’italia peninsulare. Altro indizio che non sono tombe qualsiasi di gente qualsiasi.

Ebbene, Comune e Soprintendenza si sono messi d’accordo: dopo aver effettuato gli scavi archeologici e messo i reperti in un museo, al posto della necropoli si farà l’inceneritore.

Lo so che siamo in Italia. Lo so che l’Italia è piena di resti archeologici. Ma qui si tratta di un ritrovamento eccezionale. Secondo me varrebbe la pena di conservare e mostrare il sito, e non solo gli oggetti.

All’estero farebbero così. All’estero sono valorizzati perfino quelli che in Italia davvero quasi meriterebbero di essere chiamati quattro vecchi sassi. Ma la necropoli di Salerno non è una necropoli qualsiasi. Meriterebbe di essere salvata: non vi pare?

Da L’Espresso Salerno, vogliono distruggere una necropoli dell’Età del Ferro per costruire un inceneritore

Dal blog Sale del Mondo è in pericolo l’eccezionale necropoli dell’Età del Ferro venuta alla luce sulla piana di Cupa Siglia

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