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Salvano l’ozono ma aumentano l’effetto serra. Uno studio sui gas HFC usati nei condizionatori

22 giugno 2009 0 commenti

sole arcobalenoLe misure finora prese per rattoppare il buco nell’ozono possono far aumentare l’effetto serra. Sembra la lotta con la coperta troppo corta che lascia scoperti o i piedi o le spalle.

In Olanda è stato pubblicato uno studio sul contributo dato al riscaldamento del pianeta dagli idrofluorocarburi o HFC, utilizzati negli impianti di condizionamento in sostituzione dei CFC o clorofluorocarburi che causano l’assottigliamento dello strato protettivo di ozono nella stratosfera.

Se i CFC non fossero stati messi al bando dal protocollo di Montreal i danni allo strato protettivo di ozono stratosferico sarebbero stati ormai evidenti e drammatici.

Tuttavia c’è anche il rovescio della medaglia. Gli impianti di refrigerazione e di condizionamento rilasciano nell’aria gli HFC. La perdita è stimata nell’ordine del 30% l’anno.

Una tonnellata di HFC23, usato negli impianti di refrigerazione al posto del CFC, ha un effetto serra pari a 14.800 tonnellate di anidride carbonica. Una tonnellata di HFC-134a, ampiamente usato negli impianti di condizionamento dei veicoli, equivale a 1.430 tonnellate di anidride carbonica.

Per ora il contributo degli HFC all’effetto serra è modesto. Tuttavia uno studio della Netherlands Environmental Assessment Agency sostiene che esso nel 2050 potrà arrivare al 19% del totale, dal momento che la domanda di HFC dovrebbe aumentare nello stesso lasso di tempo dell’800%.

L’effetto serra causato dagli HFC sembra la vecchia storia della coperta troppo corta, dicevo. Tuttavia non considero questo un autogol ambientalista.

Se avessimo continuato ad usare i CFC lo strato di ozono sarebbe ormai gravemente compromesso. Però noi umani siamo proprio come elefanti in una cristalleria rispetto a questo nostro fragile pianeta…

Dal Times salvano l’ozono ma aumentano l’effetto serra. Uno studio sui gas HFC usati nei condizionatori

Foto Flickr

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