Indonesia, vulcano Lusi. Invece del petrolio hanno estratto un fiume di fango. L’eruzione non finisce
Un aggiornamento dal vulcano Lusi, in Indonesia. Tre anni fa nella zona volevano estrarre petrolio: da allora il vulcano continua a riversar fuori un copiosissimo torrente di fango bollente che distrugge campi e case.
Un congresso di geologi a maggioranza ha decretato qualche tempo fa che l’eruzione di fango è dovuta proprio alla trivellazione di un pozzo petrolifero a 150 metri di distanza dal vulcano, da parte della compagnia Lapindo Brantas.
Ora un geologo australiano, Mark Tingay, si è recato sul posto per fare il punto della situazione. Ebbene: l’eruzione non accenna a finire
L’eruzione di fango che si sospetta legata alle trivellazioni petrolifere (l’opinione dei congresso di geologi non ha alcun valore ufficiale) finora ha costretto alla fuga 40.000 persone, causando danni per 4,9 miliardi di dollari.
Il vulcano ora sputa fuori 100.000 metri cubi di fango bollente al giorno: quanto ne basterebbe per riempire 50 piscine olimpioniche.
Il geologo australiano ha constatato che all’inizio dell’eruzione il flusso era di gran lunga inferiore, 5.000 metri cubi al giorno. C’è stato un picco di 170.000 metri cubi al giorno; ora l’eruzione è rallentata.
Quanto durerà? Il sopralluogo non ha consentito di fare previsioni. Forse altri tre anni, forse decine o centinaia di anni.
Soprattutto, oltre al problema del fango bollente c’è quello della subsidenza, cioè dell’abbassamento del suolo in tutta l’area circostante, su cui vivono 100.000 persone.
Sotto il peso del fango, la terra si sta abbassando di 2-5 centimetri al giorno. Al giorno!, nientemeno. In un’occasione l’abbassamento è stato pari addirittura a 3 metri in 12 ore.
Da Bloomberg Indonesia, vulcano Lusi. Invece del petrolio hanno estratto un fiume di fango. L’eruzione non accenna a finire
Mudvolcano, il sito dedicato al vulcano Lusi
Foto