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Carlo d’Inghilterra: la crescita infinita è impossibile per ragioni ecologiche ed economiche

9 luglio 2009 0 commenti

carlo d'inghilterra caricaturaIl capitalismo e il consumismo hanno portato il mondo sull’orlo del collasso. La crescita economica infinita è impossibile per ragioni ecologiche ed economiche.

Lo ha detto ieri Carlo d’Inghilterra, il principe verde, perenne e attempato erede al trono. Ovvero una persona che appartiene al mondo del consumismo e del capitalismo: sua madre è stata per lungo tempo nell’Olimpo delle persone più ricche del pianeta; egli stesso possiede beni che gli fruttano lautamente.

Lasciamo perdere il pulpito. Veniamo alla predica, che ha il merito di collocare i problemi ambientali in un contesto economico. L’unico contesto per il quale il mondo ha orecchie, ultimamente.

Il discorso appassionato del principe Carlo davanti ad un pubblico di industriali ed ambientalisti è stato di questo tenore: la crescita economica illimitata è insostenibile.

Ma chiosa: la crescita economica infinita non è solo la strada percorsa finora. Per uscire dalla crisi economica, i potenti della Terra sanno proporre solo idee per tornare a produrre e consumare come prima più di prima. Cioè idee per continuare col modello della crescita infinita.

Secondo Carlo, come il sistema bancario non riesce più a sostenere l’indebitamento, così la natura non riesce più a fornire tutte le risorse necessarie al modello della crescita infinita.

E se ci ostineremo a percorrere la strada della crescita infinita che non ha saputo contrastare l’aumento di fame e la povertà, ha detto ancora, la natura ci presenterà il conto attraverso i cambiamenti climatici.

A parte il pulpito da cui viene la predica, approvo e sottoscrivo. Aggiungo un paio di esempi di come la natura - le risorse limitate offerte da un pianeta limitato - non può sostenere una crescita economica infinita.

Il petrolio: l’avremo mica dimenticato perchè dai 147 dollari al barile di un anno fa è sceso a 33 e ora veleggia a poco più che 60? Il petrolio è la principale energia che scorre nelle vene del sistema produttivo.

Ebbene, nonostante il calo dei prezzi pare ormai assodato che sia stato superato il “picco del petrolio”, ossia il momento in cui la natura - attraverso i giacimenti - ci ha offerto la massima disponibilità di questo bene. Se è vero, d’ora in poi, ripresa economica o non ripresa, la produzione di petrolio non potrà che diminuire.

E poi l’acqua. Siamo al “picco dell’acqua”, secondo me più preoccupante ancora di quello del petrolio. Il genere umano già utilizza la metà delle riserve mondiali d’acqua dolce.

La metà che resta non è granchè se si pensa alla crescente popolazione, alle crescenti necessità e al fatto che abbiamo usato per prima l’acqua più facile ed economica da estrarre. Se questi calcoli sono esatti, anche l’estrazione d’acqua dolce d’ora in poi non potrà che diminuire.

Si può continuare. Tutto ciò che è presente sulla Terra non è illimitato. Dopo un po’ finisce.

Su Reuters Carlo d’Inghilterra: la crescita infinita è impossibile per ragioni ecologiche ed economiche

Dal blog di Aspo Italia il “picco del petrolio” è stato superato nel 2008

Foto Flickr

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