Tempio romano buttato in discarica a Sora, quanto era grande? Risponde la Soprintendenza
Ancora il tempio buttato in discarica a Sora (o comunque un grande edificio di età romana) che nessuno ha mai recuperato per intero. Ecco la seconda parte dell’intervista con Alessandra Gatti, della Soprintendenza archeologica per il Lazio.
Dice in sostanza che non si ha la certezza delle dimensioni e delle funzioni del fabbricato. Ovvio, dal momento che una parte dei resti si trova tuttora nell’immondezzaio.
Però si sono ricostruite le misure della facciata e delle colonne, e ci sono ipotesi a proposito della tipologia dell’edificio. Ecco domande e risposte.
Solo un brevissimo riassunto delle puntate precedenti: il tempio perduto fa parte dei resti archeologici seminati in gran quantità da ignoti nelle strade, nelle discariche e nei campi di Sora.
Un cantiere edile si è imbattuto in un monumento, e ha preferito farlo sparire. Nella prima parte dell’intervista, Alessandra Gatti ha detto che dalla discarica sono stati recuperati 469 frammenti dell’edificio romano. Poi le operazioni sono cessate per mancanza di fondi.
Dottoressa Gatti, cosa è stato possibile appurare a proposito delle caratteristiche dell’edificio perduto?
“Era del primo secolo avanti Cristo. E’ stato possibile ricostruire un frontone triangolare (la parte superiore della facciata), e a stabilire che le colonne misuravano 8-10 metri di altezza, e 80-90 centimetri di diametro. La facciata era larga 18 metri”.
Notevole. Siete riusciti a stabilire di che tipo di edificio si trattava, e quali erano le sue dimensioni complessive?
“Se si trattava di un tempio, doveva svilupparsi dietro la facciata per 27 metri almeno. Però non credo. Ritengo che fosse un edificio funerario, con una semplice costruzione a dado dietro la facciata”.
Per dare un’idea della quantità del materiale rimasto in discarica, pubblico un’altra foto scattata prima che le erbacce crescessero su ciò che tuttora resta là. La foto piccola più in basso lascia intuire la qualità dei resti che giacciono tuttora in un immondezzaio.
Le dimensioni dell’edificio mi sembrano un elemento non trascurabile per risalire al cantiere edile colpevole dello scempio. Un’edicola funeraria può spuntare anche da uno scavo medio-piccolo. Un tempio, invece, solo da un grande sbancamento.
Chi ha buttato in discarica il tempio o l’edicola funeraria di Sora? Non si sa. Il processo è in corso da anni, e non è arrivato a sentenza.
Un tempio in discarica mi sembra un discreto scandalo. Eppure la cosa ha avuto un’eco ben scarsa. Chiedo aiuto ai lettori di Sora: chi conosce aggiornamenti della storia, o altri particolari, lo scriva nei commenti.
In un altro Paese credo che avrebbero recuperato dalla discarica anche in più minuto frammento, tentando di ricostruire l’edificio perduto come un puzzle. Siamo in Italia. Voi lo dite con rassegnazione o invece con rabbia?
