La “carbon tax” di Sarkozy costerà fino a 160 euro all’anno ad ogni francese. Voi paghereste?
Voi la sborsereste volentieri? Il dibattito sulla “carbon tax” appassiona e fa infuriare la Francia. Il presidente Sarkozy è determinato a far pagare a partire dal 2010 le aziende e i privati cittadini per le emissioni di anidride carbonica – il gas dell’effetto serra – derivanti dalle loro attività quotidiane.
Hanno calcolato che il francese medio dovrà sborsare in un anno fino a 160 euro di “carbon tax”. Metà per le emissioni di anidride carbonica derivanti dall’uso dell’auto, metà per l’impianto di riscaldamento. Come la prendereste se quei 160 euro li chiedessero a voi?
E’ bene cominciare a pensarci, dal momento che Sarkozy vuole proporre di estendere la “carbon tax” all’intera Unione Europea.
Il principio è: visto che le tue azioni quotidiane danneggiano l’ambiente e il clima, ripara alle tue malefatte tirando fuori dalle tasche quattrini sonanti.
Mi sta stretto il principio secondo il quale ogni aspetto delle attività umane – comprese quelle che danneggiano il pianeta – viene riferito all’economia. Ne deriva che i soldi tutto possono: compreso riparare i danni ambientali.
Un’altra strada potrebbe essere quella di diminuire le emissioni attraverso scelte collettive che riguardano l’uso generalizzato di energie rinnovabili – non comportano l’emissione di gas serra – abbinato alla sobrietà nei consumi.
Ma Sarkozy vuole far leva sulle tasse per diminuire le emissioni. Dato che l’opinione pubblica francese è alquanto imbufalita, non ha ancora reso noto la cifra che privati e aziende dovrebbero pagare per compensare le emissioni di anidride carbonica.
Le indiscrezioni spaziano da 14 a 32 euro per ogni tonnellata di anidride carbonica emessa nell’atmosfera. Nel secondo caso, appunto, il francese medio dovrebbe sborsare 160 euro all’anno solo per l’auto e il riscaldamento. Cosa fareste se li chiedessero a voi?
Su Associated Press la “carbon tax” di Sarkozy costerà fino a 160 euro all’anno ad ogni francese
Su Blitz Quotidiano la “carbon tax” di Sarkozy
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