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Macchè geoingegneria. E’ possibile combattere l’effetto serra trasformando i deserti in foreste

17 settembre 2009 0 commenti

forestaMacchè geoingegneria. Il modo più semplice e più naturale per combattere l’effetto serra è irrigare i deserti del Sahara e dell’Australia, trasformandoli in foreste.

Un gruppo di ricercatori ha fatto i conti. Il progetto può competere con altri tentativi di usare la tecnologia per difendere la Terra dal riscaldamento globale.

La possibilità di trasformare in foreste i deserti del Sahara e dell’Australia è analizzata in un articolo pubblicato sulla rivista Climatic Change.

Gli alberi assorbono anidride carbonica, il gas dell’effetto serra che gli uomini immettono nell’atmosfera bruciando petrolio e gli altri combustibili fossili.

Foreste estese appunto come i deserti del Sahara e dell’Australia compenserebbero tutte le attuali emissioni di anidride carbonica. Insomma: non avremmo più motivo per preoccuparci.

Per procurare l’acqua necessaria a far crescere gli alberi bisognerebbe desalinizzare e trasportare l’acqua del mare. Costerebbe duemila miliardi di dollari all’anno. Che non sono esattamente bruscolini.

Però costerebbe duemila miliardi di dollari all’anno anche catturare le emissioni di anidride carbonica provenienti dalle centrali per la produzione di energia e stoccarle da qualche parte sottoterra.

E’ il cosiddetto Ccs, carbon capture and storage o “carbone pulito” di cui tanto si parla e che in realtà non esiste: non sono disponibili impianti su scala commerciale, mentre gli alberi e la loro capacità di immagazzinare anidride carbonica esistono eccome.

Su Climatic Change combattere l’effetto serra trasformando il Sahara in una foresta

Su Discover Magazine macchè geoingegneria. E’ possibile combattere l’effetto serra trasformando i deserti in foreste

Foto Flickr

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