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Tornano alla carica con la Tav Torino-Lione. Entro fine anno 60 carotaggi per il tunnel

17 settembre 2009 0 commenti

noTAVTornano alla carica con l’inutile e anzi dannosa Tav Torino-Lione, la linea ferroviaria ad alta velocità (e-o ad alta capacità? l’ambiguità non è mai stata soddisfacentemente sciolta) che modificherà il volto della Val di Susa.

Entro la fine dell’anno si vogliono effettuare 60 carotaggi in profondità, per delineare le caratteristiche del sottosuolo in cui scavare il tunnel.

A questo Governo piace tanto la Tav, come tutte le grandi opere foraggiate da soldi pubblici (cioè nostri). A me non piace per niente.

La Tav è un po’ come il ponte di Messina: un progetto faraonico, stra-super-mega caro, che in realtà non serve a nessuno. Tranne a chi si prenderà gli appalti pubblici.

Ora, se voglio andare a Parigi da Torino, impiego cinque ore e mezza o poco più. Non mi pare un tempo irragionevole, anche perchè a Parigi non vado tutti i giorni.

Come più o meno tutti, prendo molto più spesso treni locali, che fanno letteralmente schifo. Lenti, scomodi, in perenne ritardo. E investire soldi pubblici in quelli, azichè nella Tav? Credo che i benefici sarebbero più consistenti.

Ma le merci, si dice. Ma le linee e le risorse liberate dalla Tav per far viaggiare più celermente gli altri treni.

Non ci credo. Primo, perchè se l’obiettivo davvero fosse migliorare il trasporto locale – quello che viene usato dalla generalità delle persone – di occasioni ce ne sarebbero tante anche senza aspettare la Tav. Secondo, perchè la capacità della linea Torino-Modane già esistente non è sfruttata fino in fondo. E allora, cosa ce ne facciamo di un’altra linea?

Vaglielo a spiegare. Passano gli anni e niente in sostanza si muove. Da una parte il Governo sempre intenzionato a realizzare la Tav. Dall’altra parte i valsusini fieramente contrari al progetto che devasterà ulteriormente e inutilmente le loro terre.

La Val di Susa è un posto speciale. Non perchè sia bella: non mi odino i valsusini, ma bella la loro valle ma non lo è davvero. E’ un posto speciale perchè già sconta in due modi opposti e molto pesanti l’impronta umana.

Da un lato la fitta urbanizzazione. Le stazioni sciistiche, le seconde case e le strutture turistiche, le strade, l’autostrada e tutto il resto.

Dall’altra la deantropizzazione di tutti i luoghi non urbanizzati. L’abbandono delle montagne che erano state modificate dal lavoro plurisecolare – i terrazzamenti, i campi ricavati dai pendii – e il cui equilibrio artificiale era garantito solo dalla costante presenza e dalla cura dell’uomo.

Sterpaglie ovunque, muretti in pietra crollati, dilavamento, una sensazione generale e netta di abbandono molto più evidente di quella che si può provare su altre montagne che pure si sono spopolate. Fa male al cuore girare a piedi sulle montagne della Val di Susa.

Ora vogliono aggiungere una linea ferroviaria che in sostanza trasformerebbe l’intero fondovalle in un corridoio di servizio. Un’ulteriore violenza al territorio pagata con valangate di soldi nostri e che non servirebbe a niente e a nessuno.

Da Repubblica tornano alla carica con la Tav Torino-Lione. Entro fine anno 60 carotaggi per il tunnel

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