Arrivano in porto le navi che hanno attraversato il leggendario passaggio a Nord est fra i ghiacci
Sono attese in questi giorni nel porto olandese di Rotterdam le prime navi da carico che hanno attraversato il leggendario passaggio a Nord Est nello Stretto di Bering, fra i ghiacci polari, accorciando di migliaia di chilometri la rotta fra Atlantico e Pacifico. Non una sola nave: due, Beluga Fraternity e Beluga Foresight.
I marinai hanno vanamente inseguito per secoli il sogno del passaggio a Nord Est. Quest’anno – come anche nel 2008 – il passaggio a Nord Est si è aperto in seguito all’imponente scioglimento dei ghiacci artici.
A ricongelamento appena iniziato, i dati definitivi confermano: nell’Artico il disgelo 2009 è stato il terzo più imponente di tutti i tempi. I ghiacci si sciolsero in misura maggiore solo nel 2007 – il record assoluto – e nel 2008.
Le due navi della compagnia Beluga dovevano trasportare un carico dalla Corea a Rotterdam. La rotta classica, attraverso il Canale di Suez, è lunga 20.000 chilometri. Passando dallo Stretto di Bering hanno avanzato 5.500 chilometri – oltre un quarto della strada – e dieci giorni di navigazione.
Il risparmio è stato pari a circa 300.000 dollari per nave. La compagnia Beluga l’anno prossimo vuole fare le cose più in grande, e spedire attraverso il passaggio a Nord Est navi di stazza superiore, così da risparmiare 600.000 dollari per ciascuna di esse.
Il Time ha fatto i conti. Ha guardato all’apertura del passaggio a Nord Est in termini meramente economici – nessun accenno alla gravità dei mutamenti climatici in atto – e ha stabilito che l’apertura estiva del passaggio a Nord Est non è poi questa gran manna per il commercio navale.
Il suo ragionamento: il passaggio resta chiuso per buona parte dell’anno, la percorribilità della rotta polare è comunque legata alle condizioni meteo e su di essa non possono fare affidamento le navi che devono effettuare le consegne entro una data certa e tassativa.
Dall’apertura del passaggio a Nord Est guadagna soprattutto la Russia, dice il Time. Infatti 9.000 tonnellate del carico delle navi Beluga erano dirette ad una centrale siberiana per la produzione di energia: e in generale l’apertura seppur parziale della rotta renderà più facile il commercio da e per le coste siberiane, dove sono nascoste imponenti riserve di idrocarburi.
Inoltre dallo stretto di Bering possono passare solo navi rompighiaccio – più pesanti e più costose – scortate oltretutto da rompighiaccio russi, con una spesa di decine di migliaia di dollari. La rotta va concordata con le autorità russe: e infatti le due navi del Beluga hanno a lungo atteso il vialibera.
Entusiasmarsi per lo scioglimento record dei ghiacci sarebbe insomma fuori luogo anche da un punto di vista meramente economico. E allora no, non c’è proprio niente da festeggiare per l’arrivo a Rotterdam delle due navi.
Sul Time arrivano in porto le prime navi che hanno attraversato il leggendario passaggio a Nord Est
ll bollettino del Nsidc: lo scioglimento 2009 dei ghiacci artici è il terzo maggiore di tutti i tempi
Foto Flickr