Riscaldamento globale. A New York colloqui Onu sul clima e tempesta di sabbia a Sydney
Il mio modo per parlare dei colloqui Onu sul clima svoltisi ieri a New York è mostrare il video della tempesta di sabbia che ha colpito Sydney stamattina.
Impressionante: rosso sangue il cielo, rosso sangue la luce. Le immagini sembrano girate su Marte. Una cosa del genere a memoria d’uomo non si era mai vista.
Ultimamente peraltro sono successe molte cose che non si erano mai viste prima: il mitico passaggio a Nord Est fra i ghiacci artici diventato navigabile, il record di temperature degli oceani. Il clima cambia, è in atto un riscaldamento globale: non c’è dubbio. Ora il video di Sydney, poi torniamo ai colloqui sul clima di New York.
Anche nei colloqui Onu sul clima a New York sono accadute cose che non si erano verificate in precedenza. Obama è stato il primo presidente Usa a tenere un discorso sulla necessità di lottare contro i cambiamenti climatici.
Parole però ne ho già sentite tante. Fatti, ne ho visti ben pochi. I colloqui di New York introducono l’ultima fase delle trattative prima della conferenza di Copenhagen che si svolgerà in dicembre.
Da Copenhagen dovrebbero uscire – almeno nelle speranze – accordi vincolanti per diminuire le emissioni di gas serra che provocano il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici.
La Cina, il Paese che più emette gas serra, si dice per la prima volta disponibile ad effettuare tagli: vuole però (giustamente, secondo me) che l’Occidente faccia la sua parte. Anche gli Usa di Obama – al secondo posto nella classifica delle emissioni – hanno varato una “politica del clima”, sebbene siano allergici ad accordi vincolanti.
Un accordo efficace sul clima sarebbe una cosa mai vista. Speriamo.
Dal Guardian una panoramica sulle questioni al centro dei colloqui Onu sul clima
Da Peace Reporter, in italiano, il panorama emerso dai colloqui Onu sul clima a New York
Da Abc News Australia la tempesta di sabbia su Sydney