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Le energie fossili ricevono dai Governi sussidi più alti delle rinnovabili. Obama propone di eliminarli

24 settembre 2009 0 commenti

piattaforma petroliferaSono responsabili dell’effetto serra, eppure i combustibili fossili ricevono dai Governi sussidi stratosferici, molto più alti di quelle che vanno alle energie rinnovabili e pulite.

Alla riunione del G20 dedicata all’economia globale che inizia domani a Pittsburgh il presidente Usa Obama vuole proporre la graduale eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili.

Sarebbe un bel terremoto. L’importo di questi sussidi è stato calcolato per l’ultima volta nel 2007. Guardate che roba.

Nel 2007 l’UNFCCC, la Conferenza Onu che si occupa dei cambiamenti climatici, ha calcolato che ogni anno carbone, gas e petrolio ottengono in tutto il mondo sussidi pubblici per un totale di 200 miliardi di dollari, pari al 64% della spesa pubblica globale destinata all’energia.

Soldi prelevati dalle tasche dei contribuenti e iniettati nelle casse di compagnie petrolifere e affini: che macinano profitti a tutto andare.

Le rinnovabili invece. sempre a livello globale, ricevono appena 10 miliardi di dollari, pari al 3,2% della spesa pubblica per l’energia.

Le parole di Obama hanno spinto a calcolare i sussidi che gli Usa assegnano alle energie fossili e alle energie rinnovabili.

Ebbene, fra il 2002 e il 2008 il Governo federale ha foraggiato i combustibili fossili – il cui uso provoca l’emissione nell’atmosfera dell’anidride carbonica, il principale gas dell’effetto serra – con la bellezza di 72 miliardi di dollari.

Alle rinnovabili sono andati solo 29 miliardi di dollari, di cui 16,8 destinati alla produzione di biocarburante ricavato dal mais, che svuota le pentole per nutrire i serbatoi delle auto e che – se si tiene conto dell’intero ciclo produttivo – provoca emissioni di anidride carbonica analoghe a quelle dei combustibili fossili.

E in Italia? La Crbm, Campagna per la riforma della banca mondiale, ha studiato alcune situazioni, pur senza fornire cifre onnicomprensive come quelle che sono disponibili per gli Usa.

Fra il 2000 e il 2007 lo Stato ha sostenuto almeno quattro progetti per l’estrazione di petrolio, spendendo a favore delle compagnie petrolifere una cifra pari a 1,77 miliardi di dollari.

Altri soldi pubblici – cioè nostri – sono andati al nucleare. Per lo smantellamento delle centrali nucleari chiuse in seguito al referendum degli Anni 80, sono stati prelevati dalle nostre tasche, attraverso le bollette dell’energia elettrica, 2,5 miliardi di euro nel periodo 1987-2006. Cirm ha calcolato che per chiudere la faccenda serviranno altri 3,5 miliardi nei prossimi vent’anni.

E le rinnovabili? Nel 2006 hanno ricevuto 5,2 miliardi di euro. Sembra una manna, ma c’è il trucco. Quasi l’80% riguarda i finanziamenti pubblici agli inceneritori (prelevati anch’essi dalle nostre tasche attraverso la bolletta dell’elettricità), i famigerati Cip 6.

La legislazione italiana ha bizzarramente assimilato gli inceneritori alle fonti rinnovabili di energia. Nel solo 2006, gli inceneritori hanno ricevuto 4 miliardi dei nostri euro. Le vere energie rinnovabili - solare, eolica – hanno ricevuto appena 1,2 miliardi di euro.

Le energie fossili ricevono dai Governi sussidi molto più alti di quelli che vanno alle energie rinnovabili: il rapporto “Energy Subsidies: Their Magnitude, How they Affect Energy Investment and Greenhouse Gas Emissions, and Prospects for Reform” pubblicato da UNFCCC nel 2007

Da Reuters Obama propone di abolire gli aiuti alle energie fossili

Da Treehugger gli Usa assegnano alle energie fossili sussidi molto più alti di quelli che vanno alle rinnovabili

Gli aiuti di Stato alle energie fossili e al nucleare in Italia: il rapporto “Sussidi che fanno male al pianeta” pubblicato da Crbm

Foto Flickr

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