Trasformare le aree inutilizzate e i giardini in orti urbani per produrre frutta e verdura in città
Apprezzo moltissimo le iniziative come quella di San Francisco per trasformare in orti urbani le aree inutilizzate, e più in generale per incoraggiare la produzione di frutta e verdura all’interno della città.
Ora accade anche in Gran Bretagna. L’area metropolitana delle città di Brighton e Hove vuole produrre cibo sufficiente a nutrire se stessa: o almeno, ci prova.
Ci sono vantaggi ecologici ed economici: del resto l’orto della Casa Bianca e quello di Buckingham Palace hanno fatto scuola.
Tutto ciò che cresce nell’orto sottocasa, non viaggia e non inquina. Non bisogna pagarlo alle casse del supermercato e arriva in tavola appena colto, fresco e salutare.
E poi, è anche una questione di sicurezza alimentare. Il cibo autoprodotto non dipende dai capricci del mercato globale.
Il progetto per riempire di orti urbani Brighton e Hove fa capo alla municipalità, ad associazioni locali (Brighton and Hove Food Partnership e Food Matters) e all’università, che terrà il conto del cibo effettivamente prodotto.
E’ appena arrivato un finanziamento di 500.000 sterline da spendere in quattro anni: fondi provenienti dalla Lotteria Nazionale.
Ora si tratta di coinvolgere la gente e di incoraggiarla a brandire la zappa per coltivare tutti i fazzoletti di terra che spuntano fra le case.
Si vogliono trasformare in orti e frutteti non solo i terreni municipali, ma anche i giardini privati e pubblici, i lotti incolti in attesa di edificazione, gli spazi che circondano gli edifici pubblici.
Perfino i balconi e i davanzali possono ospitare micro-orti in vaso per l’insalata e le erbe aromatiche. A chi non coltiva nulla si chiede di mangiare almeno cibo prodotto sul posto.
Su The Argus trasformare le aree inutilizzate e i giardini in orti urbani per produrre frutta e verdura in città
Brighton & Hove Food Partnership
Foto Flickr