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Sono “aliene”. Invasioni di coccinelle segnalate in tutta l’Italia settentrionale: intervista a un esperto

26 ottobre 2009 0 commenti

coccinelleSono coccinelle “aliene”. Ho intervistato un esperto per avere lumi sulle invasioni di coccinelle in Italia settentrionale e nel Canton Ticino che per tutto il fine settimana sono state segnalate nei commenti di Blogeko. Molte segnalazioni sono finite sotto un vecchio post dedicato a un’invasione di coccinelle in Colorado.

Mi sono stupita: dal Piemonte al Veneto, tanta gente si è ritrovata la casa letteralmente tappezzata di insetti. Così ho parlato con Gianumberto Accineli, entomologo dell’Università di Bologna. L’ho rintracciato attraverso Eugea, una società formata da ricercatori bolognesi che vende fra l’altro coccinelle da liberare in giardino per combattere gli afidi.

Mi ha detto che queste coccinelle sono “aliene”: una specie asiatica, non italiana, che l’uomo ha diffuso fuori dall’habitat originario. Sì, dice, è normale che si riuniscano: anche se l’entità del fenomeno è un po’ inaspettata.

Dottor Accinelli, sono normali tutte queste invasioni di coccinelle?
L’aggregazione autunnale è assolutamente normale, soprattutto nelle zone collinari. Le coccinelle secernono un feromone (una sostanza chimica capace di provocare reazioni nel comportamento degli individui appartenenti alla stessa specie, nrd) che si chiama appunto “feromone d’aggregazione”. Si radunano per andare a svernare sotto i massi, o in ripari artificiali come gli scantinati.

E allora dov’è la stranezza?
Queste sono coccinelle arlecchino, arrivate in Italia dall’Asia negli Anni 90. C’era da aspettarsi, appunto, di vedere qualche aggregazione notevole. Ma non una cosa come quella che ora viene descritta. Nulla di pericoloso, comunque.

Ci arriviamo. Prima però bisogna capire cosa ci fanno in Italia le coccinelle asiatiche
Sono state introdotte per la lotta biologica: mangiano gli afidi che infestano le colture orticole. Così si evita di usare i pesticidi. Anche le coccinelle nostrane mangiano gli afidi, ma le arlecchino sono molto più efficienti. Autentiche macchine da guerra.

Come si distinguono le coccinelle nostrane dalle asiatiche?
Dal numero dei punti neri. Le specie italiane più comuni ne hanno, rispettivamente, due e sette. Le asiatiche hanno un numero di punti e una livrea molto variabile. Per questo si chiamano appunto “arlecchino”.

E, una volta liberate, le coccinelle asiatiche si sono moltiplicate a dismisura: la vecchia storia delle specie aliene che l’uomo ha diffuso fuori dall’habitat originario.
I nemici delle coccinelle nostrane hanno imparato a predare anche le coccinelle asiatiche. Il numero dei predatori impiegherà qualche tempo per crescere adeguandosi all’abbondanza delle prede – è un fenomeno ben conosciuto in natura – ma poi si arriverà all’equilibrio.

E’ stato questo uno dei pochissimi casi in cui la lotta biologica ha avuto un impatto negativo, a fronte degli enormi effetti positivi legati all’aver evitato l’uso dei terribili pesticidi. Ora comunque le biofabbriche – le aziende che allevano insetti utili – hanno smesso di produrre coccinelle asiatiche, e offrono solo quelle nostrane. Non lo impone la legge: è stata un’autolimitazione.

E comunque delle invasioni di coccinelle, sebbene “aliene”, non c’è da avere paura…
No, assolutamente. Non bisogna preoccuparsi nè spaventarsi. Le coccinelle sono velenose – anche quelle nostrane – ma solo se vengono mangiate. Chi si sognerebbe mai di mangiare coccinelle? Possono dare un pochino di cattivo odore quando vengono spaventate: tutto lì.

Eugea

La foto viene da uno dei commenti

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