I misteri della nave di Cetraro. “Non ci sono rifiuti”, ma in settembre erano stati filmati i bidoni
La conclusione ora è ufficiale. La nave a quasi 500 metri di profondità sui fondali di Cetraro non è il Cunsky carico di rifiuti radioattivi: non ci sono neanche i bidoni.
Dunque il caso è considerato chiuso: non è giudicato attendibile il pentito che aveva parlato dell’imbarcazione affondata in seguito ad un patto fra mafia e servizi segreti.
Però le immagini girate in settembre dal robot subacqueo inviato dalla regione Calabria mostravano i bidoni nella stiva. Mostravano un relitto senza dubbio identificato come una nave cargo a doppia stiva.
Dunque. Sulla base delle ispezioni sonar e delle riprese video effettuate dalla nave Mare Oceano inviata a Cetraro dal ministro dell’Ambiente risulta che il relitto non corrisponde alle dimensioni e alle caratteristiche del Cunsky.
E’ stato identificato come la nave passeggeri Catania, affondata durante la Prima guerra mondiale. Dicono che nelle immagini riprese dalle apparecchiature inviate sott’acqua si vede il nome sulla fiancata. Ed ora guardate quest’altro video.
Il servizio è stato girato dopo che un robot subacqueo inviato dalla regione Calabria ha filmato per primo il relitto, a metà settembre. Dice: “Chi ha visto le immagini con attenzione non ha dubbi, è una nave cargo a doppia stiva“. E l’assessore regionale all’Ambiente Greco aggiunge che, viste le caratteristiche dello scafo, la nave è stata costruita verso il 1950.
Una bella discrepanza fra i risultati delle due esplorazioni, non trovate? E i bidoni, soprattutto. Ora si dice che la stiva del relitto è vuota; quelli che sembravano bidoni sono in realtà prese d’aria cilindriche che spuntano dal ponte.
Il servizio di settembre invece diceva che, in immagini che non erano state diffuse, i bidoni nella stiva si vedevano eccome. Anche il procuratore capo di Paola aveva parlato di bidoni ripresi all’interno della stiva.
E non solo. Secondo il procuratore di Paola i fusti, altro che prese d’aria!, erano i contenitori usati negli Anni Ottanta e Novanta per il trasporto di rifiuti speciali, tossici o radioattivi.
Viviamo in un Paese di misteri e depistaggi; di bugie, opposte verità e indagini cui vengono messi i bastoni fra le ruote. Il pentito (ora definito inattendibile) del Cunsky ha parlato di un patto fra mafia e servizi segreti per affondare la nave insieme a rifiuti radioattivi: materiali provenienti addirittura da Enea e Eni. Non so che effetto fa a voi la faccenda di Cetraro: secondo me può darsi che stia nascendo l’ennesimo mistero italiano.
Sul Resto del Carlino non ci sono rifiuti nè bidoni sulla nave affondata al largo di Cetraro
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