Misteri della nave di Cetraro. Non c’è radioattività, ma l’anno scorso se ne trovarono tracce nei pesci
Torno sulla nave di Cetraro che giace a quasi 500 metri di profondità. Non ci sono nè rifiuti nè bidoni. Soprattutto, non c’è radioattività: le conclusioni ufficiali ripetono le anticipazioni della vigilia, alla luce anche delle prime analisi su campioni di sedimenti.
Ma l’anno scorso analisi dell”Arpacal (l’agenzia regionale per la protezione ambientale) rivelarono tracce di radioattività nei pesci.
E’ un’altra, diciamo, stranezza. Si aggiunge al fatto che le ispezioni sonar e le riprese video del relitto effettuate dal dal ministero per l’Ambiente hanno dato risultati molto diversi rispetto a quelle effettuate dal robot sottomarino mandato dalla Regione Calabria. Come se non avessero ripreso la stessa nave. Ma veniamo alla radioattività.
Innanzitutto le conclusioni ufficiali. In un raggio di sette chilometri dal punto in cui si trova la nave e fino a 300 metri di profondità non c’è traccia di inquinamento radioattivo. Niente radioattività neanche sui campioni prelevati dal fondo.
Però, ha rivelato Repubblica, il 7 agosto 2008 alla Capitaneria di Porto si tenne la riunione in cui si decise di abolire il divieto di pesca in vigore da oltre un anno nel mare davanti a Cetraro: un divieto dovuto all’inquinamento chimico (arsenico, cobalto, alluminio e cromo) riscontrato sui sedimenti dei fondali. In quella riunione venne fuori anche la faccenda della radioattività.
Scrive testualmente Repubblica: Un dirigente dell’Arpacal, Emilio Cellini, dichiarò – è scritto nero su bianco nel verbale – “il nostro Dipartimento di Reggio Calabria ha analizzato le specie ittiche per i radionuclidi appartenenti alle famiglie dell’uranio, del torio e del cesio evidenziando la presenza di tracce di Cesio 137“.
Causa segreto istruttorio, non è dato di sapere se il Cesio 137 fosse presente in tracce davvero minime o in quantità più significative. Fatto sta che il Cesio 137 non si trova in natura. Può essere prodotto solo da reazioni nucleari. Cesio 137 e inquinamento chimico: un quadro perfettamente compatibile con la presenza di una nave dei veleni.
Nessuno ha mai spiegato la presenza del Cesio 137 e del resto. L’unica certezza è un relitto a quasi 500 metri di profondità, insabbiato nel fondale.
Sull’Occidentale non c’è radioattività attorno al relitto di Cetraro
Su Agi non c’è radioattività: i primi risultati delle analisi sui sedimenti
Su Repubblica riscontrata la presenza di Cesio 137 nei pesci
Ancora su repubblica riscontrato inquinamento chimico nei fondali di Cetraro
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