I più sorprendenti oggetti di uso comune nella cui fabbricazione entra il petrolio
C’è del petrolio perfino nei chewing gum, ebbene sì. E’ uscita la classifica dei più sorprendenti oggetti di uso comune nella cui fabbricazione entra anche il petrolio. Divertente, ma fa anche riflettere.
Circa un quarto del petrolio è usato per scopi industriali: la plastica pressochè indistruttibile e inquinante, ovvio, ma non solo in quella. Stiamo arrivando (o siamo già arrivati) al picco del petrolio, il momento in cui la produzione comincerà a declinare. Volenti o nolenti, dovremo usarne meno.
Non si tratta solo di usare auto elettriche al posto di quelle a benzina. Il petrolio – ci credereste? – per certi versi è “incorporato” perfino nei cibi.
Il petrolio è utilizzato per produrre i concimi chimici dai quali dipende la maggior parte dei raccolti. Quasi tutte le case produttrici di chewing gum impiegano polimeri basati sul petrolio: e per questo motivo la gomma da masticare è praticamente indistruttibile.
Entra nella fabbricazione delle tinture per i capelli e dell’asfalto che copre le strade: infatti l’anno scorso, quando il prezzo del petrolio era schizzato alle stelle, le ditte che si occupano di lavori stradali erano in difficoltà.
Sotto forma di paraffina, il petrolio è usato per fabbricare matite colorate e candele. C’è nell’inchiostro, nei collant e negli altri indumenti in nylon. Nei paracadute e nei deodoranti. Nelle valvole cardiache e nell’Aspirina.
E ancora. Capsule delle vitamine e colla. Deodoranti, spazzolini da denti e piatti infrangibili. Carte di credito e tende della doccia, cera per pavimenti e rossetti. Profumi, lucido da scarpe, cortisone e antistaminici. Divertitevi: qui c’è l’elenco degli oggetti prodotti con il petrolio
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