Il Guardian: sono manipolate e ingannevoli le stime ufficiali sulla futura produzione di petrolio
Ci hanno consapevolmente ingannati su pressione degli Stati Uniti per non scatenare il panico. Sono gonfiate le stime ufficiali dell’Iea (International Energy Agency) relative alla futura produzione petrolifera mondiale: le stime sulle quali molti Governi basano le politiche in materia di energia.
Lo scrive il quotidiano britannico Guardian, che ha fama di autorevolezza e serietà,citando fonti anonime provenienti dall’Iea. Il rapporto annuale dell’Iea sull’energia è atteso proprio per oggi.
Il petrolio è il sangue che scorre nelle vene dell’economia. Il suo uso causa l’effetto serra (vale anche per gas e carbone); la fiducia nella sua abbondante disponibilità futura non può che – ovviamente – frenare le politiche di diffusione delle energie rinnovabili.
Il rapporto pubblicato dall’Iea l’anno scorso sosteneva che c’è la possibilità di alzare la produzione petrolifera mondiale dagli attuali 83 milioni di barili al giorno a 105 milioni di barili al giorno. Il rapporto di quest’anno contiene prevedibilmente cifre analoghe.
Queste stime sono state spesso usate per sostenere che la produzione petrolifera mondiale non comincerà a declinare prima del 2030: il cosiddetto “picco del petrolio”.
Non ci sono certezze a proposito del momento del “picco”. Alcuni geologi sostengono che ci sono ancora immensi giacimenti da scoprire e sfruttare.
Fonti indipendenti tuttavia ritengono il “picco” molto prossimo: secondo alcuni è già stato addirittura raggiunto e superato; secondo l’agenzia governativa inglese Energy Research Council il “picco del petrolio” arriverà probabilmente verso il 2020.
Fonti anonime dell’Iea hanno detto al Guardian che in realtà siamo già entrati nel “picco del petrolio” e che molti fra gli esperti stessi dell’Iea sono consapevoli delle stime gonfiate: ma lavorano con l’imperativo categorico di non scatenare il panico sui mercati e neppure la preoccupazione fra gli statunitensi a proposito degli approvvigionamenti futuri.
Dipendiamo dal petrolio per la produzione di energia, per gli spostamenti, per la produzione di concimi chimici e pesticidi senza i quali i raccolti diminuirebbero drasticamente.
C’è petrolio nella plastica, nelle gomme da masticare, nei rossetti, nelle medicine e insomma in tutta la nostra vita quotidiana.
Il mondo finora, viste anche le stime tranquillizzanti, non si è è troppo affrettato a procurarsi un’alternativa al petrolio, una via d’uscita dal petrolio.
Se le fonti anonime del Guardian – dell’autorevole e solitamente beninformato Guardian – non hanno mentito, ora di tempo ne resta davvero poco.
Sul Guardian sono manipolate e ingannevoli le stime ufficiali della produzione petrolifera futura
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