Macchè produzione costante e affidabile. La Francia dell’energia nucleare rischia il black out
Energia nucleare uguale produzione costante e affidabile? Macchè. La Francia dell’energia nucleare è in crisi un’altra volta e rischia il black out. Ha dovuto spegnere 18 dei suoi 58 reattori, dovrà importare massicce quantità di energia elettrica.
Visto che là moltissimi impianti di riscaldamento sono elettrici, se l’inverno sarà freddo i francesi rischiano di battere alquanto i denti.
Non solo. Il peggio secondo me è che, nell’ottica di risolvere la situazione continuando a puntare sul nucleare, hanno deciso di non andare troppo per il sottile con i difetti del reattore nucleare Epr: essi non causeranno ritardi nel cantiere per la costruzione della centrale nucleare di Flamanville.
I fan delle centrali nucleari dicono che esse assicurano una produzione costante e certa di energia. Fin troppo costante: nel senso che il sistema non è flessibile.
La Francia non può diminuire la produzione in caso di minore richiesta (e per questo esporta elettricità a prezzi stracciati), non può aumentarla in caso di imprevisti. Accadde l’inverno scorso e la scorsa estate (con problemi aggiuntivi relativi al raffreddamento dei reattori), accade di nuovo.
La Francia ha 58 reattori nucleari che producono quasi l’80% dell’energia elettrica necessaria al Paese. Di essi, 18 – un terzo, praticamente – sono ora spenti per controlli, guasti, operazioni di ricarica e manutenzione.
Faccende che non si risolvono in due o tre giorni. Secondo il gestore della rete elettrica francese questo significa che, fino a tutto gennaio, sarà necessario importare una potenza di 4 mila megawatt.
E se poi farà freddo, molto freddo, può darsi che si rendano necessarie importazioni superiori ai 9 mila MW che la Francia può importare dall’estero. Significa rischio di black out.
Una via d’uscita potrebbe essere diversificare notevolmente la produzione di energia elettrica. ma la Francia non sembra intenzionata a farlo. Anzi. EdF (Electricité de France) ha annunciato che non ci saranno ritardi nei lavori del cantiere di Flamanville imputabili alle richieste dell’autorità di sicurezza nucleare.
A Flamanville è in corso la costruzione di un reattore Epr. In un comunicato congiunto, le autorità nazionali per la sicurezza nucleare di Francia, Gran Bretagna e Finlandia (i Paesi che costruiscono, o prevedono di costruire, Epr) avevano in sostanza chiesto di rivedere, in nome della sicurezza, uno dei capisaldi dell’architettura del reattore Epr.
Su Le Parisien la Francia dell’energia nucleare rischia il black out
Via Qualenergia
Su E-gazette le questioni di sicurezza non causeranno ritardi nel cantiere per la centrale nucleare di Flamanville
Foto Flickr