Home » » blogeko, Fonti »

Violate e diffuse da un hacker le email degli scienziati che studiano il riscaldamento globale

23 novembre 2009 0 commenti

global warmingUn hacker ha violato i server della Cru (Climate Research Unit) dell’University of East Anglia. Sono state diffuse on line on line centinaia e centinaia di email e valanghe di dati scambiati privatamente fra scienziati che si occupano di riscaldamento globale.

Su internet non si parla d’altro. Secondo i negazionisti (ossia coloro che negano le cause umane dei cambiamenti climatici ) quei messaggi privati dimostrano che le informazioni sul clima sono stati taroccate: alterate, o almeno forzate. Si accoda anche il Correre della Sera. In realtà…

In realtà nella corrispondenza violata non c’è una sola parola a proposito di un complotto fra scienziati per nascondere o alterare la realtà dei fatti.

Nemmeno si dice che gli scienziati siano stati segretamente foraggiati dalla lobby economica favorevole alla riduzione delle emissioni di gas serra. O che prendano ordini da chicchessia.

Nelle email violate discutono a proposito del modo migliore per trasmettere il succo delle loro scoperte all’opinione pubblica. Discutono il metodo per trattare i dati: e lo fanno con un linguaggio altamente informale. Del resto, si tratta di corrispondenza privata.

Ha fatto il giro del web l’email in cui uno scienziato dice di aver usato un “trucchetto”: a quel vocabolo, “trick”, si aggrappano i negazionisti per parlare di consapevole mistificazione.

L’autore di quella email risponde che la parola è in uso fra scienziati per indicare una buona idea per venire a capo di un problema: e non per alludere a qualcosa di segreto. Il vocabolo, comunque, è annegato in una spessa corrispondenza a proposito di un articolo scientifico, e non è neanche giusto estrapolarlo dal suo contesto.

Non c’è bisogno di essere complottisti per notare che l’hacker ha violato il server degli scienziati giusto alla vigilia della conferenza di Copenhagen, durante la quale si cercherà un accordo internazionale per ridurre le emissioni di gas serra.

Soprattutto, credo che se gli studiosi avessero avuto qualcosa da nascondere non avrebbero lasciato le email e i dati su un server. Avrebbero messo tutto in una chiavetta, e poi la chiavetta in tasca.

Comunque, molti degli scienziati la cui corrispondenza è stata violata hanno risposto sul blog Real Climate ai commenti di quanti hanno letto le loro email private. Se volete leggere anche voi…

Sul Corriere della Sera un hacker ruba le email degli scienziati che si occupano di cambiamenti climatici

Sul New York Times le email private degli scienziati alimentano la disputa sui cambiamenti climatici

Foto Flickr

Condividi: Digg del.icio.us Facebook Google OKnotizie Technorati Wikio