Raccogliere energia elettrica pulita dal traffico e dalle correnti d’aria prodotte dai veicoli
Si può raccogliere energia elettrica pulita dal traffico? Sì, rispondono gli scienziati della City University di New York. Stanno lavorando su vibrazioni e correnti d’aria prodotte dal passaggio dei veicoli.
Vogliono utilizzare i cristalli piezoelettrici (quelli del pavimento dell’eco night club di Londra) che, sottoposti a pressione (basta quella del vento), trasformano l’energia cinetica in energia elettrica. Si tratta di montarli sulle carrozzerie di automobili, autocarri e perfino aeroplani.
Niente “energia vampira”, dunque: non si tratta di prelevare una piccola frazione di quella generata dai motori dei veicoli, ma piuttosto di raccogliere quella che va sprecata per l’attrito e per la resistenza opposta dall’aria.
Gli scienziati sono stati in grado di generare piccole quantità di energia elettrica convogliando gli spostamenti d’aria e le vibrazioni su dispositivi (misurano un paio di centimetri quadrati) basati su cristalli piezoelettrici.
Questa energia non è assolutamente in grado di rimpiazzare quella prodotta dal motore, e quindi di azionare il veicolo. Potrebbe tuttavia servire per alimentare il pannello di controllo o piccole apparecchiature elettroniche come i telefoni cellulari.
Il punto centrale del lavoro degli scienziati è stato ottimizzare l’uso delle correnti d’aria e delle vibrazioni, così da trarne la massima energia possibile. Il risultato? Meglio collocare i dispositivi piezoelettrici sulla parte posteriore dei veicoli, e non sul tettuccio.
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