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Le misure per arginare i cambiamenti climatici devastano la vita delle popolazioni tribali

25 novembre 2009 0 commenti

bambinoLe misure dell’Occidente per contrastare i cambiamenti climatici rischiano di essere devastanti per le popolazioni che ancora seguono uno stile di vita tribale. Lo dice Survival International, l’unica associazione internazionale che protegge appunto i popoli tribali.

La bocciatura di Survival International non si riferisce alla diminuzione delle emissioni di gas serra. Ma le altre strade finora percorse per mitigare l’impatto delle attività umane sul clima escono dall’analisi semplicemente stroncate: biocarburanti, centrali idroelettriche, conservazione delle foreste (ebbene sì, ma in un senso molto particolare) stanno rovinando la vita alle tribù dal Brasile al Borneo.

Non riuscite a capire perchè, non vedete il nesso? Il nesso c’è, eccome.

Il rapporto di Survival nternational è stato pubblicato domenica. Si intitola “The most inconvenient truth of all. Climate change and indigenous people”: evidente l’eco della “Scomoda verità” cinematografica di Al Gore che ha risvegliato l’attenzione degli Stati Uniti sui cambiamenti climatici.

I biocarburanti spesso vengono presentati come sostituti “ecologici” del petrolio. Restituiscono all’atmosfera solo l’anidride carbonica (il principale gas serra) che le piante hanno assorbito durante la loro esistenza. Bruciando combustibili fossili, invece, entra nell’atmosfera l’anidride carbonica rimasta intrappolata negli organismi viventi vissuti milioni di anni fa.

Quale è allora il problema dei biocarburanti? Che vengono ricavati da vegetali coltivati per la maggior parte su territori ancestrali di popoli indigeni, dai quali essi sono stati scacciati per ricavare campi e piantagioni, risponde Survival International.

Il rapporto non prende in considerazioni altri spiacevoli, diciamo, effetti collaterali dei biocarburanti, a cominciare dal fatto che provocano il rincaro dei cibi. Si limita a constatare che se l’espansione dei biocarburanti continuerà come previsto, milioni di indigeni possono perdere la loro terra e i loro mezzi di sostentamento.

E poi l’energia idroelettrica. Si tratta di generare elettricità attraverso una turbina azionata dall’acqua. Niente uso di combustibili fossili, niente gas serra. Ma per piegare l’acqua alla produzione di energia idroelettrica ci vogliono dighe e laghi artificiali. Di nuovo, centinaia di tribù scacciate dalle terre dove da sempre abitano.

Il “carbon offset”, poi, è il tarlo che mina la validità della conservazione delle foreste. Un’azienda, per rimediare alle sue emissioni di anidride carbonica, paga per preservare integralmente una foresta che assorbe anidride carbonica. Ma agli indigeni non viene più concesso di toccare neanche con un dito la foresta da cui prima traevano in modo sostenibile il loro sostentamento.

Il comunicato stampa di Survival International: le misure dell’Occidente per arginare i cambiamenti climatici devastano la vita delle popolazioni tribali

“The most inconvenient truth of all. Climate change and indigenous people”

Foto © Fiona Watson/Survival

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