Anche la Cina diminuirà (ma di poco) le sue emissioni di gas serra
In vista della conferenza sul clima di Copenhagen, la Cina ha detto che diminuirà le sue emissioni di anidride carbonica, il principale gas dell’effetto serra che entra nell’atmosfera in seguito all’uso di combustibili fossili.
La Cina è il Paese che più pompa anidride carbonica nell’atmosfera. Si preparano a tagli anche Stati Uniti e Australia, che sono rispettivamente il secondo Paese con le emissioni più alte e il Paese con le più alte emissioni pro capite. Tutti e tre, fino a poco tempo fa di diminuire le emissioni neanche volevano sentir parlare.
Tuttavia questi tagli non sono per nulla risolutivi rispetto all’effetto serra. Mi sembra che si limitino semplicemente a riflettere (e oltretutto con una certa prudenza) il fatto che la disponibilità di petrolio non aumenterà più.
La Cina ha annunciato che entro il 2020 diminuirà del 40-45% le sue emissioni di anidride carbonica per ogni unità di prodotto interno lordo. I tagli saranno calcolati rispetto alle emissioni del 2005. Ovviamente, più aumenterà il prodotto interno lordo cinese e meno la diminuzione effettiva delle emissioni sarà significativa.
I calcoli sulle emissioni e sul riscaldamento globale prendono come punto di partenza la situazione del 1990.
Secondo le raccomandazioni degli scienziati, le nazioni industrializzate entro il 2020 devono abbassare le emissioni del 25-40% rispetto ai livelli del 1990.
Solo così ci sono ragionevoli speranze che l’aumento delle temperature rispetto al periodo preindustriale non superi i due gradi. Oggi l’aumento delle temperature ha raggiunto circa 0,5 gradi: e i cambiamenti già avvenuti sono sotto gli occhi di tutti.
Le emissioni della Cina nel 1990 erano pari a 658 milioni di tonnellate: poi sono cresciute molto rapidamente. Nel 2006 già arrivavano a 1,66 miliardi di tonnellate.
Tagliando le cose con l’accetta, forse le emissioni cinesi entro il 2020 torneranno ai livelli del 1990 – altro che diminuire rispetto a quella soglia! – solo nell’ipotesi che il prodotto interno lordo non aumenti.
E gli Stati Uniti, poi. La legge è stata solo annunciata: non approvata. Promette di ridurre delle emissioni entro il 2020 del 17-20% rispetto ai livelli del 2005. Significa diminuirle solo del 3% rispetto ai livelli del 1990.
Oltretutto secondo i calcoli di Greenpeace questi già modestissimi tagli saranno evitabili attraverso i meccanismi finanziari del carbon offset e del carbon trade.
Su Reuters anche la Cina diminuirà (ma di poco) le sue emissioni di gas serra
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