Due emendamenti del Governo alla Finanziaria dimezzano gli incentivi alle energie rinnovabili
Stanno cercando di ammazzare le energie rinnovabili per racimolare soldi da buttare nel nucleare. E’ quello che in sostanza accadrebbe se venissero approvati due emendamenti alla Finanziaria 2010 presentati dal Governo.
In sostanza verrebbero dimezzati gli incentivi, e verrebbe limitata la diffusione degli impianti. In nome di cosa? I risparmi così ottenuti verrebbero utilizzati, almeno durante i primi due anni, per la “ricerca e sperimentazione nel settore dell’energia”.
I finanziamenti alle centrali nucleari non sono espressamente citati. Ma, anche alla luce della mozione contro il solare termodinamico, non resta molto altro da ricercare e sperimentare.
Gli emendamenti mirano alla “rimodulazione in forte riduzione” degli incentivi “alle fonti rinnovabili non programmabili” (leggi: eolico e solare innanzitutto) nei luoghi in cui Terna dichiara di avere “difficoltà di dispacciamento”, cioè difficoltà a ricevere e mettere in rete l’energia.
Terna avrebbe inoltre il diritto di stabilire da sola la massima quantità di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile non programmabile che può essere connessa ala rete ed erogata.
Una direttiva europea prescrive invece di dare precedenza all’ingresso nella rete elettrica delle energie rinnovabili, risolvendo in anticipo eventuali problemi attraverso il potenziamento della rete stessa. Verrebbe bellamente ignorata.
Verrebbe inoltre più che dimezzato il prezzo del “certificato verde”, cioè dell’incentivo alle fonti rinnovabili. Passerebbe dal prezzo medio di mercato pari a circa 85 €/MWh a circa 40 €/MWh.
Infine, udite la chicca. Riguarda il famoso Cip6, che estende anche alle energie “assimilate” gli incentivi alle energie rinnovabili. E’ in contrasto con una direttiva europea: e infatti gli emendamenti vogliono eliminare gli incentivi alle assimilate. Con un’eccezione significativa: continuerebbero a goderne gli inceneritori.
Nove associazioni ambientaliste hanno diffuso un comunicato in cui chiedono al Governo di ritirare questi provvedimenti che, se approvati, provocherebbero “innanzitutto una forte turbativa nel mercato, tra gli operatori e negli investitori a causa del repentino ennesimo mutamento delle regole del gioco in corsa”.
Questi provvedimenti inoltre, notano le associazioni, “provocherebbero la crisi di un settore, quello della produzione di energia da fonte rinnovabile, attualmente in grande sviluppo, oltre tutto anticiclico e con notevoli prospettive economico-occupazionali”.
Su QualEnergia un emendamento del Governo alla Finanziaria dimezza gli incentivi alle rinnovabili e i testi degli emendamenti
Da Repubblica gli emendamenti contro le rinnovabili
Il comunicato stampa di nove associazioni contro gli emendamenti sulle rinnovabili
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