Cambiamenti climatici e politica ad alto livello. Il Governo del Nepal venerdì si riunisce sull’Everest
Era un’idea, ora è una decisione. Il Governo del Nepal si riunirà sule pendici dell’Everest il 4 dicembre, per richiamare l’attenzione del mondo sui cambiamenti climatici in vista del vertice di Copenhagen.
I ministri non saliranno però fino al campo base da cui partono le spedizioni dirette verso la cima della montagna più alta del mondo, come era invece nell’ipotesi iniziale. Sarebbe stato troppo complicato trasportarli con l’elicottero fin lassù, a 5.360 metri di quota.
Si fermeranno alcune centinaia di metri più sotto: e si tratterà comunque di politica ad alto, altissimo livello che non peserà sulle casse statali.
Venerdì, tre giorni prima dell’inizio della conferenza sul clima di Copenhagen, il Consiglio dei Ministri si terrà a Gorakshep, l’ultimo villaggio prima del campo base per salire sull’Everest. Si trova a quota 5.165 metri, su un altopiano sabbioso.
Alla logistica provvederanno imprese attive soprattutto nel settore del turismo. La riunione sull’Everest costa 6 milioni di rupie, un po’ più di 50 milioni di euro, ma dal bilancio dello Stato verrà prelevata solo una simbolica rupia.
Tutti i ministri hanno confermato la partecipazione. Già con 24 ore di anticipo saliranno a Lukla, a quasi 3.000 metri, per una breve acclimatazione.
Il Nepal emette nell’atmosfera scarsissime quantità di gas serra responsabili dei cambiamenti climatici e dell’innalzamento delle temperature. Però già risente in modo significativo delle malefatte climatiche compiute dai Paesi industrializzati: e rischia grosso se a Copenhagen non verrà trovato un accordo efficace per ridurre le emissioni.
Pare che gli effetti dei cambiamenti climatici sul Nepal non siano ancora stati studiati a fondo, al contrario di quanto avvenuti per altri Paesi poveri come il Bangladesh e le Maldive.
Il portavoce del primo ministro Madhav Kumar Nepal ha presentato due problemi, che nascono dallo scioglimento dei ghiacci. I laghi sono sempre più colmi e rischiano di traboccare, causando quello che egli ha definito uno tsunami himalayano.
Inoltre circa 1,3 miliardi di persone in Asia dipendono dai fiumi che scendono dall’Himalaya: c’è il rischio di inondazioni prima, e di riduzioni della portata dopo.
Sull’Himalayan Times il Governo del Nepal si riunisce sulle pendici dell’Everest
Su Agence France Presse il Nepal richiama l’attenzione sui cambiamenti climatici
Foto Flickr