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Comincia la conferenza di Copenhagen. I leader di tutto il mondo alle prese con l’effetto serra

7 dicembre 2009 0 commenti

sirenetta di copenhagenComincia oggi la conferenza di Copenhagen, durante la quale i leader di tutto il mondo cercheranno di cucire una toppa su alcuni dei danni che l’uomo provoca all’ambiente.

Proveranno ad affrontare il nodo dell’anidride carbonica, il principale gas dell’effetto serra. Proveranno a mettersi d’accordo sui tetti di emissione. Probabilmente finiranno per usare strumenti finanziari tipo carbon trade e carbon offset, sulla cui efficacia sono, come dire?, piuttosto perplessa.

Rispetto al 1906 le temperature sono aumentate di 0,75 gradi. I ghiacci artici negli ultimi vent’anni si sono ristretti come un maglione di lana lavato in acqua bollente. E comunque, credo, tutti ci accorgiamo che le stagioni non sono più quelle di una volta, come si suol dire.

In tutto questo le attività umane c’entrano eccome. Ne è convinta la stragrande maggioranza degli scienziati.

L’uso dei combustibili fossili ha alterato il ciclo del carbonio. Le piante assorbono anidride carbonica, e la rimettono in circolazione quando si decompongono o quando bruciano. Bruciando combustibili fossili, invece, torna nell’atmosfera l’anidride carbonica che era rimasta, per così dire, immagazzinata nel sottosuolo per miliardi di anni.

L’uso di combustibili fossili è “incorporato” praticamente in tutte le attività quotidiane: impiego di energia elettrica, spostamenti, processi industriali… A meno di non impiegare esclusivamente energia da fonti rinnovabili, senza emissioni di anidride carbonica la nostra vita sarebbe abissalmente diversa da quella che conosciamo.

Però, proprio in seguito alle emissioni, anche la vita futura – o almeno quella dei nostri discendenti più prossimi – sarà totalmente diversa da quella che conosciamo.

Più anidride carbonica, più caldo. Secondo gli scienziati, se si invertirà subito la tendenza e le emissioni – anzichè continuare ad aumentare – finalmente diminuiranno, il pianeta sarà comunque più caldo di due gradi fra pochi decenni. E’ quello, pare, il male minore cui si può aspirare: l’effetto dell’anidride carbonica è, per così dire, “a scoppio ritardato”.

Con un aumento di 0,74 gradi le stagioni già non sono più quelle di una volta. Pensate con due gradi di aumento…

Ecco, in questo scenario si situa la conferenza di Copenhagen, organizzata dalle Nazioni Unite. Per dare davvero una brusca regolata verso il basso alle emissioni, i politici dovrebbero prendere decisioni, diciamo, molto dolorose per la loro popolarità, in quanto esse inciderebbero in maniera drastica sulla vita quotidiana dei loro elettori.

Lo faranno, secondo voi? Cercheranno di portare il più avanti possibile il business as usual, è la mia previsione. I tagli che si sono sentiti promettere di qua e di là sono perlopiù, a conti fatti, irrisori. Fumo puro, secondo me. Ma ci tornerò su.

Il sito della Conferenza di Copenhagen

Foto Flickr

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