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E’ in produzione EcoCradler, la plastica ricavata da scarti vegetali che sostituisce il polistirolo

10 dicembre 2009 0 commenti

ecocradleSostituire il polistirene, più comunemente detto polistirolo, con un mix di scarti vegetali. Ci sono riusciti due giovani americani e hanno chiamato EcoCradler questa specie d plastica ecologica che è già in produzione negli Usa.

Ha le stesse identiche proprietà del polistirolo ricavato dagli idrocarburi, dicono, e dunque può essere usata per imballaggi e coibentazioni.

Essendo a base di scarti, EcoCradler non sottrae nulla alla produzione alimentare, al contrario della bioplastica derivata dal mais. E’ interamente biodegradabile e il processo produttivo comporta bassissime emissioni di gas serra.

Gli inventori di EcoCradler sono Eben Bayer, e Gavin McIntyre. La loro plastica vegetale deriva da materiali come baccelli dei semi del cotone e pula dei cereali, che vengono mescolati con micelio, le “radici” dei funghi.

Il micelio, crescendo, decompone i resti organici, che dopo sette giorni a temperatura ambiente e al buio diventano un materiale leggerissimo, compatto e resistente al calore. Esattamente come il polistirolo: con a differenza però che EcoCradler si decompone a contatto con l’acqua o l’umidità.

Attualmente il polistirolo è uno dei materiali più usati negli imballaggi. E’ così diffuso che da solo costituisce il 30% dei rifiuti sepolti nelle discariche americane. Evidenti dunque i benefici ambientali derivanti dalla sua sostituzione con un composto biodegradabile.

I costi di produzione di EcoCradler sono comparabili a quelli del polistirolo. Però si impiega solo la decima parte dell’energia, e l’emissione di gas serra è ridotta ad un ottavo.

Sul Telegraph è in produzione EcoCradler, la plastica ricavata da scarti vegetali che sostituisce il polistirolo

EcoCradler

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