E’ in produzione EcoCradler, la plastica ricavata da scarti vegetali che sostituisce il polistirolo
Sostituire il polistirene, più comunemente detto polistirolo, con un mix di scarti vegetali. Ci sono riusciti due giovani americani e hanno chiamato EcoCradler questa specie d plastica ecologica che è già in produzione negli Usa.
Ha le stesse identiche proprietà del polistirolo ricavato dagli idrocarburi, dicono, e dunque può essere usata per imballaggi e coibentazioni.
Essendo a base di scarti, EcoCradler non sottrae nulla alla produzione alimentare, al contrario della bioplastica derivata dal mais. E’ interamente biodegradabile e il processo produttivo comporta bassissime emissioni di gas serra.
Gli inventori di EcoCradler sono Eben Bayer, e Gavin McIntyre. La loro plastica vegetale deriva da materiali come baccelli dei semi del cotone e pula dei cereali, che vengono mescolati con micelio, le “radici” dei funghi.
Il micelio, crescendo, decompone i resti organici, che dopo sette giorni a temperatura ambiente e al buio diventano un materiale leggerissimo, compatto e resistente al calore. Esattamente come il polistirolo: con a differenza però che EcoCradler si decompone a contatto con l’acqua o l’umidità.
Attualmente il polistirolo è uno dei materiali più usati negli imballaggi. E’ così diffuso che da solo costituisce il 30% dei rifiuti sepolti nelle discariche americane. Evidenti dunque i benefici ambientali derivanti dalla sua sostituzione con un composto biodegradabile.
I costi di produzione di EcoCradler sono comparabili a quelli del polistirolo. Però si impiega solo la decima parte dell’energia, e l’emissione di gas serra è ridotta ad un ottavo.
Sul Telegraph è in produzione EcoCradler, la plastica ricavata da scarti vegetali che sostituisce il polistirolo
EcoCradler
Foto