Altro brutto voto sulla pagella ambientale dell’Italia. E’ al 44° posto nel Climate Change Performance Index 2010, redatto dal network di associazioni ambientaliste German Watch.

L’Index dà il voto alle politiche su clima e emissioni ai 57 Paesi che emettono il 90% dei gas serra.

L’Italia ha la stessa posizione in classifica dell’anno scorso. La brutta pagella discende soprattutto dal giudizio sulle politiche di intervento in materia di clima: un giudizio che è praticamente prossimo allo zero.

Quest’anno il Climate Change Performance Index non assegna i tre primi posti in classifica: nessuno, semplicemente, se li è meritati. Al quarto posto – che comunque è il primo – c’è il Brasile, premiato per gli sforzi nel combattere la deforestazione. Seguono Svezia, Regno Unito, Germania.

Le ultimissime posizioni sono occupate da Kazakhistan, Canada e Arabia Saudita.

La classifica è compilata prendendo in considerazione il livello delle emissioni di anidride carbonica di ogni Paese, i trend delle emissioni nei principali settori (energia, trasporti, residenziale, industrie) e le politiche attuate per la lotta al mutamento climatico.

Nel redigere la classifica, precisa il comunicato stampa di German Watch, hanno pesato le decisioni dei Paesi a proposito di leggi relative alle riduzione delle emissioni: il Canada l’ha congelata; gli Stati Uniti hanno mosso i primi passi; il Regno Unito l’ha approvata.

Sul sito di German Watch il Climate Change Performance Index 2010 e il comunicato stampa che lo accompagna

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Seguono

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• Australia e Stati Uniti vicini ad una legge per diminuire (di poco) le emissioni di gas serra
• Il 2009 sarà uno dei cinque anni più caldi. Clima, gli scienziati scrivono un manuale per i politici
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