Catturati in natura per la vivisezione
Un nuovo filmato realizzato dall’associazione britannica antivivisezionista BUAV (British Union for the abolition of vivisection (BUAV), diffuso in Italia dalla LAV (LAV), documenta la drammatica cattura in natura dei Primati destinati poi a essere utilizzati nei laboratori di sperimentazione.
Dovrebbero essere in corso strategie di riproduzione in cattività – non meno detestabili – di questi animali, ma le statistiche dimostrano che la cattura nell’ambiente naturale è ancora molto diffusa: solo nel 2008, secondo le ultime statistiche CITES, più di 14.000 macachi sono stati spediti dalla Cambogia in Europa, America, Cina e Vietnam, circa il doppio del numero esportato nel 2007; questo dato è reso ancora più allarmante dal fatto che per catturare un piccolo bisogna uccidere tutto il gruppo sociale che cerca di difenderlo.
Una pratica detestabile, in cui le sofferenze psicologiche inflitte a questi animali – il cui valore si aggira tra i 50 e i 125 dollari – si sommano alle sofferenze fisiche durante la fase che va dalla cattura alla detenzione negli stabulari, fino alle discutibili pratiche della sperimentazione nei laboratori. Qui i Primati sono utilizzati soprattutto in studi di tossicità e di investigazioni sulle attività cerebrali, benché il modello sperimentale animale sia obsoleto e fuorviante anche nel caso dei Primati la cui somiglianza genetica con l’uomo è in realtà una grossolanità scientifica.
Queste attività hanno forti implicazioni anche verso i malati che sperano nella produzione di farmaci efficaci, ignorando però che gli studi su animali sono un errore metodologico in quanto nessun animale può essere modello sperimentale per l’uomo: questo spiega perché il 90% dei farmaci testati sugli animali non supera le prove cliniche sugli esseri umani. Con grande spreco di tempo, di denaro e di esseri viventi.
Per cambiare le condizioni di 12 milioni di animali utilizzati nei laboratori europei e per sostenere l’implementazione dei metodi sperimentali senza uso di animali, che offrono garanzie di efficacia, sicurezza ed eticità, i cittadini possono aderire all’appello della Coalizione Europea per la fine della sperimentazione animale (di cui LAV e BUAV sono membri), rivolto agli Europarlamentari affinché, in sede di revisione della Direttiva Europea 86/609 in materia di sperimentazione animale, sostengano il benessere degli animali “da laboratorio”.