Italia non più complice della strage di foche
Migliaia di foche, vittime di una caccia spietata, sono finalmente salve: nella Legge Comunitaria 2009, approvata ieri in via definitiva dal Senato, viene adottato il sistema sanzionatorio per le violazioni al Regolamento Comunitario 1007/2009 contro il commercio di prodotti derivanti dalle foche, ponendo così il nostro Paese tra i primi ad applicare l’effettiva tutela e la salvaguardia dei mammiferi marini cacciati in particolare in Canada e in Namibia. Se si considera che solo negli anni 2000 e nel 2003 l’Italia ha importato rispettivamente 55.000 e 15.000 pelli di foca, è possibile fare una stima della portata del provvedimento.
Il divieto europeo, che sarà effettivo a partire dal prossimo 20 agosto, vede già quindi applicabili in Italia sanzioni che, rafforzando la Legge 189 del 2004 contro il maltrattamento degli animali, prevedono l’arresto da tre mesi a un anno o l’ammenda da 5.000 a 100.000 euro per chi produce, commercializza, esporta o introduce nel territorio nazionale qualunque prodotto derivante dalla foca. Il dispositivo prevede inoltre sanzioni accessorie quali la sospensione della licenza da tre mesi a un anno e, in caso di reiterazione, il ritiro della stessa.
“Il provvedimento è stato richiesto dalla LAV e grazie ad un emendamento del relatore alla Legge Comunitaria, Santini, conclude l’importante iter legislativo che già nel 2006, con un Decreto Interministeriale, vedeva l’Italia in prima linea nel contrastare un commercio insanguinato nel quale purtroppo il nostro Paese ‘eccelleva’. Questo nuovo strumento sanzionatorio è un importante passo avanti nella tutela giuridica degli animali e ora si rende necessario predisporre uno specifico piano di controlli che eviti violazioni nel mercato internazionale di prodotti di foca ”, ha commentato Roberto Bennati, vicepresidente della LAV.
Era il 2004 quando la LAV fu testimone diretta, insieme a giornalisti italiani, della strage che i cacciatori di foche stavano attuando in Canada. Da allora iniziò una forte mobilitazione nazionale che coinvolse subito le Istituzioni italiane con protagonista il Ministro Frattini (tramite due Risoluzioni parlamentari) poi il Consiglio d’Europa (con una Risoluzione e una Raccomandazione), poi nuovamente il Parlamento italiano con un Disegno di legge (approvato nel 2007 dalla Commissione Ambiente del Senato, ma poi bloccato a causa dello scioglimento anticipato delle Camere). La svolta nel 2009, quando ormai la mobilitazione aveva coinvolto gran parte dei cittadini europei, che già nel luglio 2008 avevano partecipato ad una imponente manifestazione di fronte al Palazzo della Commissione Europea a Bruxelles, e anche lì la LAV era presente.
Il 5 maggio 2009 il Parlamento UE ha approvato il Regolamento n.1007 che ha messo al bando i prodotti di foca dal mercato comunitario e il 27 luglio 2009 il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato definitivamente il divieto che finalmente salva la vita a milioni di animali.