Test cosmetici su animali: un bando da difendere
I cosmetici non sono tutti uguali: lo sanno bene migliaia di animali tra conigli, cavie, topi e ratti iniettati, bruciati e resi ciechi in tutto il mondo, ogni anno, per sperimentare i cosmetici. Eppure le alternative cruelty-free esistono e per questi prodotti sono già disponibili più di 200.000 ingredienti in grado di soddisfare le esigenze dei consumatori più esigenti. Negli ultimi anni sono stati molti gli sforzi economici, politici e scientifici per lo sviluppo di test sostitutivi all’uso di animali che, oltre all’indubbio vantaggio etico, sono anche migliori sotto il profilo scientifico e quindi di sicurezza per i consumatori. La sperimentazione animale, infatti, è un errore metodologico perché le enormi differenze esistenti tra specie animali e umana, possono comportare reazioni anche molto diverse a una stessa sostanza.
Nel 2013 dovrebbe finalmente entrare in vigore il divieto europeo, assoluto, di testare e commercializzare materie prime cosmetiche sperimentate su animali (data stabilita dalla Direttiva UE del 2003). Questo bando ottenuto con la mobilitazione di tutte le associazioni animaliste e con il sostegno di milioni di cittadini rischia però di slittare nuovamente, mettendo così a rischio la vita di migliaia di animali ogni anno. Per scongiurare questo pericolo, è possibile e importantissimo:
1) sostenere la petizione voluta dalla Coalizione ECEAE che raccoglie tutte le maggiori associazioni animaliste in Europa, tra cui la LAV in Italia (clicca qui per firmare su www.lav.it oppure visita www.nocruelcosmetics.org);
2) dare sempre la propria preferenza ai cosmetici non testati su animali, oggi facilmente reperibili in ogni città. Per orientarsi nella scelta dei cosmetici Non testati su animali, da alcuni anni la LAV pubblica una Guida pratica (disponibile anche on line su www.lav.it: clicca qui), costantemente aggiornata, che fornisce informazioni utili e indica le numerose aziende italiane e straniere, ma in commercio in Italia, che hanno aderito allo “Standard Internazionale Non testato su Animali” offrendo così prodotti dall’indubbio valore aggiunto.
Nonostante la chiara posizione contraria dell’opinione pubblica e i divieti già esistenti, la Commissione Europea e il Parlamento Europeo stanno prendendo in considerazione un possibile slittamento della data del 2013. L’impegno di tutti i consumatori, è dunque fondamentale per impedire un nuovo posticipo, che si tradurrebbe nel crudele sacrificio di migliaia di animali. Il lungo iter europeo di questa battaglia di civiltà, spiega bene la complessità di questa importante riforma che deve completarsi: dopo anni di mobilitazione internazionale in collaborazione con le altre associazioni animaliste europee, nel 1993 abbiamo ottenuto il divieto europeo di vendita di cosmetici sperimentati su animali, previsto a partire dal 1998. Questo termine è stato posticipato prima al 2000 poi al 2002, quindi con la Direttiva 2003/15/CE il termine è stato fissato fra il 2009 e il 2013. Ora potrebbe essere a rischio anche la scadenza del 2013. Nel frattempo sono entrati in vigore dei divieti parziali ma molto importanti: dal 2004 è in vigore il divieto di testare su animali il prodotto cosmetico “finito”; nel 2009 è entrato in vigore il divieto di testare anche le materie prime e la combinazione delle medesime, ma sono esenti da questo divieto tre test (la tossicità ripetuta, quella riproduttiva e la tossico cinetica) fortemente invasivi. Nel 2013 è atteso il divieto totale, anche per questi tre test ancora praticati che hanno sugli animali conseguenze terribili:
1. tossicità per uso ripetuto: conigli e ratti sono costretti a mangiare o inalare ingredienti cosmetici, oppure la sostanza gli viene spalmata sulla pelle rasata per un periodo che può arrivare fino a 90 giorni. Al termine dell’esperimento l’animale viene soppresso.
2. Tossicità riproduttiva: femmine gravide di coniglio o ratto sono alimentate forzatamente con la sostanza da testare e uccise per studiarne il feto.
3. Tossico cinetica: conigli e ratti sono costretti ad ingerire la materia prima, vengono quindi soppressi per esaminare la distribuzione e l’accumulo della sostanza negli organi (assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione della sostanza in esame).
“Dopo la recente e deludente Direttiva europea in materia di sperimentazione animale, la lobby vivisettoria non può vincere anche questa battaglia duramente combattuta fin dagli anni ’90: questo bando rappresenta una pietra miliare nella lotta alla sperimentazione animale, la base per un cambiamento culturale che conferma come sia possibile una ricerca senza animali”, afferma Michela Kuan, biologa e responsabile LAV settore Vivisezione.
Sostieni anche tu questa campagna europea per ottenere il divieto assoluto dei test cosmetici su animali: firma la petizione (clicca qui per firmare su www.lav.it oppure visita www.nocruelcosmetics.org) e dai la preferenza ai cosmetici non testati su animali (consulta su www.lav.it la Guida pratica LAV al Non testato su animali).